Era affetto da una grave patologia congenita il piccolo di 19 mesi ricoverato all’ospedale di Pescara.
Il neonato era ricoverato in rianimazione dopo un intervento chirurgico, ed i genitori hanno dato l’assenso per il prelievo degli organi.
Il bimbo, affetto appunto da una gravissima patologia genetica, dopo l’intervento chirurgico era entrato in coma ed era stato ricoverato nel reparto di rianimazione dell’ospedale di Pescara. Per lui purtroppo, non c’è stato nulla da fare.
Accertata la morte encefalica, è scattato il periodo di osservazione al termine del quale ne è stato costatato il decesso. I genitori hanno dunque donato gli organi. I reni sono andati in Svizzera, il fegato a Roma.
Tutti noi possiamo essere donatori, per diventarlo, bisogna esprimere il proprio consenso. Per i minori, sono i genitori a decidere ed il consenso deve derivare da entrambi, all’unanimità. Gli organi che possono essere donati dopo la morte sono: cuore, polmoni, rene, fegato, pancreas e intestino; tra i tessuti: pelle, ossa, tendini, cartilagine, cornee, valvole cardiache e vasi sanguigni.