La variante Covid 19 conosciuta con il nome Pirola, Ba.2.86, è stata studiata in Europa. In Danimarca, si sono analizzati i primi casi fino al 21 agosto. Il sistema di monitoraggio danese ha, in particolare, individuato 10 casi e ne ha descritti i sintomi. Le persone colpite hanno descritto sintomi simili ad altre varianti, quindi tosse, mancanza di fiato e febbre. Nessun caso grave, questo studio però è importante perché identifica questa nuova mutazione nel contesto europeo e, per il momento, nord europeo.
Caratteristiche epidemiologiche della Pirola
La variante Ba.2.86 sembra meno contagiosa rispetto ad altre varianti e ha la caratteristica di sfuggire meno dall’immunità di vaccino e nei sistemi immunitari già provati da infezioni precedenti. Come per la Eg.5 è presente nei casi di reinfezione, situazione che porta a pensare a nuove misure per contrastare il Covid e anche a nuovi vaccini o medicinali di lungo periodo.
Pirola, studiata su pazienti con una media di 57 anni
In Danimarca, dal 26 luglio al 21 agosto, i dieci casi di infezione sono stati studiate tra persone di età media di 57 anni con condizioni preesistenti e che aveva ricevuto almeno tre dosi di vaccino. I sintomi registrati sono tosse, mancanza di fiato e febbre. Le raccomandazioni generali per le persone vaccinate con sintomi tipici di Covid includono l’assunzione di farmaci da banco per alleviare i sintomi, ma è essenziale consultare un medico per determinare il trattamento appropriato. Importante evitare l’automedicazione.
La Pirola in Europa, il report dell’ECDC
Il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (ECDC) segnala un crescente numero di casi di COVID-19 nell’Unione Europea, attribuibile a una diminuzione dell’immunità e al rialzo dei contagi, influenzati da raduni e viaggi.
La variante Omicron, in particolare varianti simili a XBB1.5, è associata a recenti aumenti nella trasmissione. Il report evidenzia anche la variante Pirola (BA.2.86), altamente mutata, con segnalazioni sporadiche e preoccupazioni per possibili reinfezioni.
“Nell’agosto 2023 sono stati segnalati rilevamenti sporadici di un nuovo sottolignaggio Omicron altamente mutato, BA.2.86, sia all’interno che all’esterno dell’UE/SEE. Sebbene i casi rilevati a livello globale di BA.2.86 siano limitati, si sospetta una trasmissione comunitaria a basso livello in più Paesi. Questa variante è molto diversa dai ceppi di Sars-CoV-2 attualmente in circolazione, sollevando preoccupazioni per un aumento delle reinfezioni nel caso in cui Pirola superasse le varianti esistenti nell’UE/SEE“