Nel suo computer trovati oltre tredicimila fra video ed immagini pedopornografiche. A mettere gli agenti sulle tracce dell’uomo è stato il traffico anomalo sulla linea utilizzata dal dipendente. L’uomo era collocato in smart working, a causa delle limitazioni dovute alla pandemia da Covid-19.
Il datore di lavoro si era insospettito a causa della grande quantità di traffico dati derivante dal dispositivo aziendale e per questo aveva avvisato le forze dell’ordine.
L’impiegato, un romano di 52 anni, utilizzava la rete Internet aziendale e anziché lavorare, scaricava ingenti quantità di immagini a sfondo sessuale ritraenti bambine dalla evidente età preadolescenziale, nonché numerosi e raccapriccianti video con atti sessuali con soggetti minori in tenera età. L’uomo poi, catalogava il materiale in maniera meticolosa all’interno di cartelle.
Impressionante la quantità di materiale detenuta: oltre 13.000 files, immagini e 150 video dal contenuto palesemente pedopornografico.
L’arrestato, su disposizione della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Roma, è stato associato alla casa circondariale Regina Coeli.
Nel weekend la polizia postale aveva già arrestato altri due uomini trovati con oltre 3000 immagini pedopornografiche. In quel caso nell’abitazione di un 42enne vennero trovate anche alcune foto che l’uomo teneva appese in camera come fossero dei quadri.