CronacaSan Stino di Livenza: Femminicidio, Pitteri era ludopatico

San Stino di Livenza: Femminicidio, Pitteri era ludopatico

Oltre alla dipendenza dal gioco, il 65enne era diventato violento. Aveva i conti bloccati.

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Giuseppe Pitteri ha chiamato i carabinieri martedì 6 dicembre nel primo pomeriggio: “Ho ammazzato mia moglie. Arrestatemi”.

La vittima era Cinzia Luison, 60 anni, titolare di un negozio di parrucchiera a Pramaggiore (VE). Era la compagna di Pitteri ed insieme avevano due figlie.

L’uomo è finito in carcere in attesa della convalida del fermo da parte del Gip. Nelle ultime ore si sta cercando di ricostruire la personalità dell’omicida. Gli inquirenti stanno indagando sui rapporti famigliari, che sembra fossero molto tesi nell’ultimo periodo.

Il 65enne sarebbe affetto da ludopatia. Insieme alla moglie aveva frequentato uno psicologo; dopo alcune sedute il professionista gli avrebbe consigliato un amministratore di sostegno. L’avvocato incaricato per ricoprire detto ruolo aveva disposto per il pensionato una carta ricaricabile con cui avrebbe potuto spendere un importo ritenuto “congruo”, senza dovere ricorrere al gioco.

A dire dai parenti, Pitteri era diventato violento. Non reggeva che la compagna avesse una capacità di spesa maggiore della sua. Aveva anche tentato di fare rimuovere l’amministratore di sostegno, senza successo. L’uomo avrebbe contratto debiti con banche e finanziarie.

Gli inquirenti stanno ora indagando. Resta l’incognita della nomina dell’amministratore di sostegno senza una perizia psichiatrica. La violenza usata contro la compagna, massacrata, fa ipotizzare un disturbo della psiche che avrebbe origini molto profonde.