Segregata in casa: richieste d’aiuto ignorate dai compaesani?

La donna sarebbe stata segregata in casa dal fratello e dalla cognata: avrebbe chiesto aiuto ai passanti, ma l'avrebbero ignorata.

Una donna di 67 anni sarebbe stata segregata in casa dal fratello e dalla cognata. È accaduto in un’abitazione sita presso una piccola via di Casalciprano (Campobasso). Un incubo quello vissuto dalla poverina, che è stato scoperto solo alcuni giorni fa. La sventurata avrebbe più volte attirato l’attenzione dei passanti, ma non sarebbe mai stata aiutata.

I compaesani della 67enne avrebbero preferita ignorarla, forse pensando che quelle richieste di aiuto facessero parte di uno scherzo. La donna sarebbe rimasta prigioniera per più di venti anni. Su questa storia di degrado sono emersi nuovi particolari. Come informa il Corriere della sera, per farsi notare dai passanti, la donna sarebbe stata solita affacciarsi alla finestra e, in rare occasioni, bussare sul vetro.

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Segregata in casa: nessuno le avrebbe dato la giusta attenzione

La gente, nonostante notasse le richieste di aiuto da parte della signora, avrebbe preferito ignorare la situazione, tirando dritto. Forse i suoi compaesani pensavano essere uno scherzo e per questo preferivano non curarsi di quella povera donna che non voleva altro che la libertà. Tuttavia, qualche dettaglio in più sta emergendo dopo che qualcuno ha deciso di parlare.

Si era trasferita a casa del fratello

Tutto sarebbe iniziato nel 1995 quando la donna protagonista della vicenda, rimasta vedova, accettò di andare ad abitare presso la casa del fratello e della cognata. L’uomo le mise a disposizione la stanza un tempo appartenuta ai loro genitori. In seguito l’incubo, durato oltre due decenni. La malcapitata sarebbe stata infatti rinchiusa in un tugurio in cui le condizioni igienico sanitarie erano pessime. Per anni non avrebbe avuto il riscaldamento e di tanto in tanto sarebbe stata fatta uscire accompagnata dalla parrucchiera, dove però era costantemente tenuta d’occhio.

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Il maggiore Edgar Pica: ‘Svolta arrivata grazie a una segnalazione’

Il maggiore dei carabinieri Edgar Pica ha parlato della vicenda tramite alcune dichiarazioni riportate da FanPage: “La svolta è arrivata grazie a una segnalazione, a dimostrazione della necessità di denunciare sempre e tempestivamente le violenze, ma soprattutto in questo caso, come in tanti altri dormienti, di non voltare la testa, di ascoltare le richieste di aiuto, anche se velate, di vicini di casa, conoscenti o semplici coinquilini e segnalarle ai carabinieri, perché solo vincendo il muro dell’omertà si potrà costruire una società migliore che garantisca a tutti gli stessi diritti e ponga fine alle sopraffazioni”. Il fratello e la cognata della donna sono stati denunciati per sequestro di persona e maltrattamenti. Loro negano tutto.