Strage di Napoli. Perizia psichiatrica per Murolo.

Sarà chiesta una perizia psichiatrica per l’autore della strage di Napoli Giulio Murolo.Queste la parole dell’avvocato Carlo Bianco, legale d’ufficio dell’infermiere che ha ucciso quattro persone e ne ha ferite altre sei alla periferia del capoluogo partenopeo. Il motivo: “E’ indispensabile verificare la sua partecipazione cosciente o semi-cosciente – dice il legale -. Io ho incontrato un uomo sconvolto, terrorizzato, che ha rimosso l’accaduto”.

L’udienza di convalida dell’arresto e l’interrogatorio di garanzia si terranno lunedì alle 10,30 al carcere di Poggioreale.

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Riguardo la lettera che il suo assistito avrebbe dovuto scrivere ai familiari delle vittime, le voci sono state direttamente smentite dal suo avvocato. “Non è in grado di farlo – ha spiegato -. Ha solo chiesto, per mio tramite, perdono anzitutto ai propri familiari e poi alle famiglie della vittime”.

Murolo era sempre stato un appassionato di armi da fuoco. In casa deteneva fucili da caccia ed altre armi, regolarmente denunciate, e un Kalashnikov e due machete, detenuti illegalmente. A carico dell’uomo è stata formulata ufficialmente dalla Procura l’accusa di ricettazione e detenzione abusiva d’armi per il kalashnikov ritrovato nella sua abitazione.

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La personalità dell’infermiere, che lavora nel reparto di chirurgia toracica dell’ospedale Cardarelli è ancora da decifrare. “Mai ricevute segnalazioni negative sul suo conto – ha detto il direttore sanitario dell’ospedale Franco Paradiso.  Ma precisa: ” non lo conoscevo bene”. Tutto quello che è possibile ricavare è che si tratta di un infermiere appassionato di armi e di caccia, freddo, silenzioso, introverso. Ma secondo il questore di Napoli,Giulio Murolo, 45 anni, celibe, incensurato,  non soffrirebbe di disturbi psichici. ” Non ho ancora avuto accesso agli atti processuali – ha detto ancora il legale -. Ho solo letto i giornali e visto i tg, ma è evidente che sulla mania per le armi, sul vero e proprio arsenale che aveva in casa, sulla sua personalità, si deve pronunciare un tecnico“.

Il tutto però, non ha escluso un suo pentimento. E, nonostante le precedenti dichiarazioni del questore, ci sono dubbi, come spesso avviene in questi casi, che il soggetto non sia stato in pieno delle proprie facoltà. Un eventuale raptus, dovrà comunque essere valutato nello specifico della fattispecie legale per poter essere accolto come causa di esclusione della colpevolezza. “Sono stato partecipe insieme al pm – conclude il legale – di uno sfogo di Murolo in carcere. Ha chiesto perdono prima di richiudersi nel mutismo. Ma non ricorda nulla della dinamica, degli spari, delle persone colpite”.

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