Il maltempo imperversa su tutta la zona meridionale del Belpaese. Sei regioni sono in allerta gialla e una (la Puglia) in arancione.
Nelle ultime ore sono stati riscontrati danni, allagamenti e persone salvate dai soccorritori soprattutto in Sicilia, Calabria e Salento.
Nel Lazio sono oltre 160 gli interventi effettuati nelle ultime 24 ore dai vigili del fuoco in virtù dei danni provocati dall’acqua.
In Veneto il Mose ha salvato ancora una volta Venezia dall’acqua alta. Alle ore 6.50 di stamane, domenica 4 dicembre, un picco di marea ha toccato 121 centimetri, ma le barriere erano state alzate alle 2,50 alle bocche di porto di Lido e Chioggia e la città è rimasta all’asciutto.
Ieri un nubifragio si è accanito contro il Catanzarese, provocando allagamenti e disagi. Il Sindaco di Catanzaro, Nicola Fiorita, ha dichiarato che chiederà i danni perché la bomba d’acqua non era prevista da nessun bollettino né la Protezione Civile aveva diramato alcuna allerta.
Anche la pioggia ha colpito il Messinese, dove si sono riscontrate frane e alcune famiglie sono rimaste isolate. I Comuni più colpiti sono Milazzo e Barcellona Pozzo di Gotto. Si contano danni per oltre due milioni di euro.
E nel Salento è stato il vento a causare i disagi più gravi. Una tromba d’aria ha colpito duramente i comuni di Ugento, Lequile, San Pietro in Lama, Carmiano, Campi salentina e Novoli. Tra gli altri danni provocati dal maltempo, sono caduti alberi, mentre alcuni muretti, segnali del traffico e pali della luce sono stati abbattuti.
In Basilicata le piogge hanno riempito le dighe. Ad oggi sono contenuti oltre 20 milioni di metri cubi di acqua in più rispetto allo stesso periodo dello scorso anno.
Coldiretti afferma che dopo l’ultima ondata di maltempo i danni nelle campagne nel 2022 sale a oltre € 6 miliardi