Supplenti Covid docenti e ATA: contratto non oltre il 31 dicembre

Supplenti Covid: previsti circa 20.000 contratti per docenti e 30.000 per il personale ATA in vista del prossimo anno scolastico.

I supplenti Covid (sia docenti che ATA) saranno confermati anche per l’anno scolastico 2021/2022. Il contratto per loro sarà non oltre il 31 dicembre. Dovrebbero essere circa 20.000 i contratti per insegnanti e altri 30.000 per il personale ATA. Lo prevede il Decreto Sostegni Bis presentato e discusso alla Camera su cui il governo ha posto la fiducia. Si è in attesa per il prossimo step, ovvero, il passaggio in senato, per il prossimo 24 luglio. L’organico Covid è un surplus di insegnanti e personale tecnico/amministrativo più prezioso che mai se si vuole garantire la riapertura al 100% nonostante la pandemia continua a mostrare la sua prepotente presenza tra noi. Ieri oltre 2.000 nuovi contagi.

Supplenti Covid per il secondo anno consecutivo

Il Decreto Sostegni Bis prevede il ritorno dei supplenti Covid per l’anno scolastico 2021/2022. Sarà possibile garantirli anche stavolta grazie ai risparmi derivanti dalle somme stanziate per l’a.s. 2020/2021, quando sono stati stipulati 75mila contratti (25mila docenti e 50mila collaboratori scolastici) fino alla fine della scuola. Si ipotizza che per quest’anno i contratti stipulati per i docenti saranno 20mila, altri 30mila, invece per il personale ATA. Ci si chiede, a questo punto se l’organico Covid ha qualche possibilità di permanere fino al termine delle lezioni. Parleremo di quest’altro aspetto nel corso dell’articolo.

- Advertisement -

Il testo del Decreto

Qui di seguito riportiamo una parte del testo tratto dal Decreto Sostegni Bis relativo all’assunzione dell’organico Covid per il prossimo anno scolastico:

“Con ordinanza del Ministro dell’istruzione, di concerto con il Ministro dell’economia e delle finanze, sono adottate, si legge sul testo, anche in deroga alle disposizioni vigenti, misure volte ad autorizzare i dirigenti degli uffici scolastici regionali, nei limiti delle risorse di cui al precedente periodo, come ripartite ai sensi del comma 4-quater:

- Advertisement -

a) ad attivare ulteriori incarichi temporanei di personale docente con contratto a tempo determinato, dalla data di presa di servizio fino al 30 dicembre 2021, finalizzati al recupero degli apprendimenti, da impiegare in base alle esigenze delle istituzioni scolastiche nell’ambito della loro autonomia. In caso di sospensione delle attività didattiche in presenza a seguito dell’emergenza epidemiologica, il personale di cui al periodo precedente assicura lo svolgimento delle prestazioni con le modalità del lavoro agile;

b) ad attivare ulteriori incarichi temporanei di personale amministrativo, tecnico e ausiliario con contratto a tempo determinato, dalla data di presa di servizio fino al 30 dicembre 2021, per finalità connesse all’emergenza epidemiologica”.

- Advertisement -

Un’opportunità in più

Se Orizzonte Scuola parla nel titolo di un suo recente articolo di incarichi temporanei fino al 31 dicembre, il testo del Decreto mostra la data del 30 dicembre 2021. Alla fine, la differenza è solo di un giorno e quindi in teoria l’organico Covid dovrebbe lavorare per almeno i quattro mesi iniziali dell’anno scolastico. Sicuramente un’opportunità in più per i docenti precari, dato che dopo i sette concorsi che termineranno di essere espletati entro fine anno (e che dovrebbero assicurare innumerevoli insegnanti di ruolo) il numero posti vacanti disponibili per assurgere a supplenze si abbasserà drasticamente entro settembre 2022.

Disposti 400 milioni per il progetto

Con i 400 milioni messi a disposizione per il prossimo anno scolastico sarà possibile stipulare, in tutto, almeno 50mila contratti tra docenti e ATA (per la maggior parte collaboratori scolastici). Ricordiamo come lo scorso anno le supplenze Covid si siano protratte per diversi mesi, scaturendo fino al mese di giugno. Allo stesso tempo bisogna considerare come i docenti e gli ATA di tale organico abbiano sofferto di gravi ritardi circa il pagamento dello stipendio. Molti di loro ancora non si sono visti pagati diversi mesi di lavoro nonostante la scuola sia terminata e i loro contratti scaduti.

Il destino dei precari dopo dicembre

Con le immissioni in ruolo in corso sarà arduo quest’anno trovare posti disponibili pe ri precari. L’organico Covid è quindi una possibilità di lavoro, seppur per qualche mese. Ma dopo il 30/31 dicembre (periodo di riferimento della fine del contratto) cosa accadrà? Il Covid-19 sparirà magicamente dalle nostre vite e si tornerà a una vita normale dopo quella data? Ebbene, anche se accadesse un simile miracolo e il Coronavirus finisse, l’organico Covid è quando mai indispensabile per garantire un buon prosieguo dell’a.s. 2021/2022.

Qui di seguito riportiamo l’appello dell’onorevole Luigi Gallo del Movimento 5 stelle, nel corso della discussione in Commissione di Bilancio: “Le risorse individuate dal provvedimento in esame sono quelle derivanti dai risparmi di precedenti stanziamenti per emergenza COVID che auspica siano incrementate dal Governo, con successivi provvedimenti, al fine di completare l’azione iniziata dai parlamentari con questo emendamento. In particolare, dovranno essere stanziate risorse aggiuntive per l’edilizia e per l’assunzione di personale perché non si continui a vivere di rendita con le risorse stanziate dal precedente Governo”.

C’è bisogno dunque di uno specifico provvedimento affinché i contratti dell’organico Covid vengano prorogati. Tuttavia, ancora non si è discusso abbastanza su un’altra questione: la possibilità di posti in più nell’organico di fatto per il personale docente. La circolare del sugli organici del personale docente diramata lo scorso 29 aprile dal Ministero come anticipazione del relativo Decreto interministeriale alle istituzioni scolastiche in ragione dei tempi stretti per l’avvio del prossimo anno scolastico riporta quanto segue:

“In occasione della predisposizione dell’organico di fatto e dell’avvio dell’anno scolastico, tenuto conto dell’emergenza sanitaria in atto, legata alla pandemia da COVID-19, potranno essere ulteriormente ampliati i margini di flessibilità anche sulla base delle ulteriori risorse che verranno rese disponibili”. Una formulazione che, letta così, non dice nulla di particolarmente eclatante, ma che potrebbe tuttavia rappresentare un’opportunità in più di lavoro per molti supplenti, che già quest’estate sono costretti a stare sui libri per affrontare gli imminenti concorsi da cui dipende il futuro delle loro carriere.