Terra dei fuochi e tumori: esiste un legame, lo certifica l’Istituto superiore di Sanità

Secondo l'Istituto superiore di Sanità, lo smaltimento dei rifiuti illegale è collegato con l'insorgenza di tumori

Nella Terra dei Fuochi si muore, gli abitanti lo denunciano da anni assieme a scienziati e ambientalisti. L’istituto superiore di Sanità adesso lo certifica esiste una «relazione causale», o di «concausa», tra il disastro ambientale avvenuto negli ultimi decenni nella Terra dei Fuochi e l’insorgenza in quel territorio di diversi tumori e malformazioni congenite“.

Rifiuti e insorgenza di tumori

È questo l’ultimo rapporto conclusivo iniziato nel 2016 e presentato dal procuratore Francesco Greco all’Istituto superiore di Sanità. L’insorgenza di alcuni tipi di tumore come il cancro al seno, malformazioni, asma e leucemie, sono collegate allo smaltimento illegale dei rifiuti che da decenni continua fra la provincia di Napoli e Caserta.

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L’Iss e la procura hanno lavorato in questi anni raccogliendo informazioni e dettagli, verificando in qualche modo se l’esposizione agli inquinanti potesse incidere sulla mortalità, sull’incidenza tumorale. Ne è venuta fuori una mappa che riguarda 38 comuni dove lo smaltimento dei rifiuti è maggiore. Si tratta di una superficie di 426 chilometri quadrati e su cui è competente la Procura di Napoli Nord, i siti illegali rinvenuti sono 2.767.

38 comuni a rischio

Il 37% dei 354mila residenti nei 38 comuni abita a 100 metri di distanza da un luogo contaminato e si è soggetti ad un rischio elevatissimo in quanto i composti chimici rilasciati sono pericolosi per la salute. Alcuni dei comuni più a rischio ed esposti sono: Giugliano, Caivano, Cardito, Casoria, Melito di Napoli, Mugnano e Villaricca. Nella provincia di Caserta troviamo: Aversa, Casal di Principe, Sant’Arpino, Casaluce, Gricignano d’Aversa, Lusciano e Orta di Atella e nel napoletano Afragola, Casandrino, Crispano e Qualiano.

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All’interno dei 38 comuni maggiore è l’incidenza di sviluppare il tumore al seno, così come l’asma e i ricoverati per leucemie soprattutto nella fascia di popolazione tra gli 0 e i 19 anni. Il procuratore di Napoli Greco ha detto “è l’emergenza più importante per Caserta e Napoli dopo il Covid” e il presidente dell’Iss ha aggiunto “è necessario sviluppare un sistema di sorveglianza epidemiologica integrata con dati ambientali nell’intera Regione e in particolare nelle province di Napoli e Caserta, in modo da individuare appropriati interventi di sanità pubblica, a partire da azioni di bonifica ambientale“.

Ambra Leanza
Ambra Leanza
Articolista freelance, appassionata di viaggi, lettura e scrittura