Terrorismo, allarme kamikaze in Italia

La pericolosità dei terroristi

In Italia è allarme terrorismo; ci sono stati quindici fermi in Sicilia e Lombardia, nelle  provincie di Palermo, Trapani, Caltanissetta e Brescia, che dimostrano chiaramente quanto è difficile controllare gli ingressi degli stranieri in Italia e la loro attività.

Molto spesso si perdono le tracce degli stranieri quasi subito, riescono a beffare i controlli di polizia e carabinieri, e poi si ritrovano impegnati nella progettazione di attentati. L’allarme terrorismo c’è ed è molto forte, è la dimostrazione di come anche nelle città italiane non possiamo abbassare la guardia e soprattutto non dobbiamo sottovalutare il pericolo; i terroristi sono sempre pronti a colpire.

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Il blitz

Il blitz è scattato all’alba, compiuto dalle forze speciali della polizia, ed ha portato a numerosi arresti di persone che stavano progettando attentati in Italia e all’estero con conseguenze tremende e tante vittime se fossero andati in porto. Tutte le persone sono accusate di istigazione a commettere delitti in materia di terrorismo, associazione per delinquere finalizzata al favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e al contrabbando di tabacchi lavorati esteri, ingresso illegale di migranti nel territorio nazionale ed esercizio abusivo di attività di intermediazione finanziaria.

Si cerca di capire come facevano i terroristi a tenere i contatti con le zone più pericolose del Medio Oriente.

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Come lavoravano i terroristi

I terroristi riuscivano in qualche modo a rimanere in contatto con i capi del sedicente Stato islamico in Siria e Iraq, e poi si cimentavano nella progettazione di attentati con varie sostanze pericolose.

Si invocava la morte in nome di Allah e si faceva apologia del sedicente Stato islamico, un comportamento che veniva seguito da tutti i potenziali terroristi. In particolare sul profilo Facebook di uno dei terroristi sono state trovate video e foto che inneggiavano all’Isis e con immagini di decapitazioni.

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Non possiamo abbassare la guardia perché il terrorismo è un nemico subdolo che colpisce quando e dove meno ce lo aspettiamo.