A torino in una abitazione di via Coppino, nel quartiere di Borgo Vittoria. L’ennesimo femminicidio si tratta di Vera Sartore 88 enne, a ucciderla è stato il marito Giulio Gauna di 90 anni che si è tolto la vita con la stessa arma detenuta regolarmente.
Dalle indagini sembrerebbe essere sempre più confermato il movente dell’omicidio-suicidio legato principalmente allo stato di salute della donna. In casa, tuttavia, non sarebbe rinvenuto alcun biglietto. L’allarme è stato dato questa mattina, in quanto una delle loro nuore non riusciva a contattarli in nessun modo. Nella serata di giovedì scorso, i coniugi sarebbero stati visti entrambi quindi la tragedia familiare si sarebbe compiuta nella tarda serata o nel corso della notte. Nessuno però nei dintorni dell’abitazione teatro del macabro caso avrebbe sentito i colpi di arma da fuoco che, stando alle indiscrezioni, sarebbero stati due. Le due vittime non avevano figli in comune, ma un figlio maschio ciascuno avuto da precedenti relazioni. La nuora che ha chiamato è la moglie del figlio della donna, morto due anni fa. I corpi sono stati trovati l’uno vicino all’altro su due poltrone. Subito dopo sono stati allertati i soccorsi del 118 che hanno constatato il decesso.
Inoltre non sono ancora chiari i motivi che avrebbero spinto questo anziano uomo 90enne elettricista in pensione,a premere il grilletto contro la moglie e poi a togliersi la vita usando la medesima arma. La moglie era una commerciante ormai in pensione.
Secondo quanto riportato dal quotidiano Il Giornale, alla base del gesto drammatico gesto potrebbe esserci proprio la disperazione dell’uomo dettata dalla malattia della consorte, giunta oramai ad uno stadio avanzato. La donna infatti, da tempo soffriva di Alzheimer ed era arrivata addirittura a non riconoscere più chi le stava accanto. Secondo le prime informazioni, l’arma usata per uccidere la moglie e poi suicidarsi sarebbe la medesima, una pistola semiautomatica e legalmente detenuta.