Trieste: non si paga il sostegno al reddito

Mentre la città si prepara alla "Barcolana", numerose famiglie attendono il sostegno antipovertà.

Superato il limite, cresce la tensione nelle sedi INPS di Trieste

Una situazione molto critica che trova massimo sfogo nelle sedi INPS di Trieste: a far crescere la tensione sono i gravissimi ritardi all’erogazione del sostegno al reddito con misura regionale MIA/SIA/REI, che hanno portato le persone aventi diritto, all’esasperazione difronte al personale INPS.

Cosa accade a Trieste

Da gennaio 2018, la competenza inerente la liquidazione della misura di sostegno al reddito regionale, ha fatto un cambio di responsabile ed è passata dal Comune di Trieste nelle mani dell’ INPS, attraverso l’erogazione di una “card acquisti” distribuita da Poste Italiane, dove le persone in stato di bisogno, dovrebbero poter disporre di una somma stabilita in Euro 240 mensili, con la possibilità di spendere l’eventuale rimanente ad esclusivo utilizzo alimentare, sanitario e pagamento servizi di fornitura base.

Ancora mancati pagamenti

Ma qualcosa non è andato per il verso giusto.

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Si credeva che con la nuova Giunta regionale, le cose sarebbero migliorate, come si faceva sapere quest’estate, quando la situazione era già critica. Il video è stato: pubblicato da YouTube:https://www.youtube.com/watch?v=7qY6YMKCuNw

La situazione invece è peggiorata : i pagamenti che sarebbero dovuti avvenire regolarmente in misura bimestrale, hanno accumulato ritardi su ritardi, “palleggi su palleggi”, rendendo difficile ai cittadini individuare il motivo di questa grave inadempienza.

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Sportello INPS-Comune

Per alleggerire il clima di tensione che questi ritardi hanno inevitabilmente provocato, è stato aperto uno sportello integrato INPS-Comune a disposizione delle persone che attendono “da mesi” l’erogazione del sostegno anti povertà. Lo sportello però è aperto solo il venerdì, soluzione ideale per le persone in difficoltà, che ogni mattina non sanno cosa mangiare e interpellano l’unica sede, che dovrebbe fornire una data e una garanzia sull’arrivo del sostegno.
Ma invece la data non esiste.
Esiste invece un grave problema alla radice, generato da una lentissima burocrazia e da un evidente assenza di personale.
Pochi addetti comunali alla gestione delle pratiche, Comune che indirizza all’INPS, INPS che indirizza al Comune:gli uffici della sede INPS di Trieste aprono al pubblico alle 8.30 e il venerdì in particolar modo, la tensione è alle stelle, mentre i dipendenti temono per la loro incolumità. Tra tanti aventi diritto ci sono purtroppo casi reali di instabilità familiari e mentali, ma ci sono anche numerose famiglie e molti disabili, non ancora “troppo disabili” per essere aiutati con un’assegno di invalidità.
Trieste:” Barcolana” e povertà

“Quest’anno parteciperò alla Barcolana. Sarà una grande festa per la città”, dice il Sindaco di Trieste Roberto Dipiazza in apertura della conferenza stampa di presentazione della 50 esima edizione della manifestazione attesa per questo fine settimana.

Peccato che le ormai migliaia di persone e nuclei familiari di Trieste che hanno risentito della crisi economica e che sono costrette a richiedere un sussidio per sopravvivere non festeggeranno insieme alla città.

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Lascia perplessi, che una città come Trieste, resti vittima dell’indifferenza degli enti e della politica,  a conoscenza che questi pagamenti avvengono ormai con grave ritardo da almeno un anno. Le persone che attendono il sostegno, attraversano giorni di disperazione, sono costrette ad indebitarsi per mangiare e pagare le forniture e molti hanno problemi molto gravi di malattia, disoccupazione e figli minori a carico.. Molto probabilmente la “Barcolana” non rientra in questo momento, tra le loro priorità.

Ad oggi nella città di Trieste risultano essere stati pagati a tutti i bimestri relativi al sostegno fino a marzo e aprile: alcuni attendono ancora maggio e giugno, i più fortunati..attendono solo luglio e agosto e godono ancora della luce in casa. I cittadini che attendono il sussidio sono impotenti, e possono solamente sperare di trovare risposte alla sede INPS e a quella Comunale. L’afflusso è incontenibile, la tensione in salita e invece di pensare ai “vetri blindati” dell’ INPS, forse si dovrebbe pensare a come far rientrare in un regime di regolarità i pagamenti, tutelando così anche gli impiegati.

Così, mentre Trieste apre le porte alla “Barcolana”, i suoi poveri affollano gli uffici sperando di trovare una risposta che non sia sempre la stessa: “attendere”.

Forse un Commissario di Governo, nel regime giuridico speciale di Trieste potrebbe interrompere questo “rimpallaggio” tra enti e istituzioni, prevenire questi vergognosi ritardi e soprattutto impedire che l’esasperazione di migliaia di cittadini, metta a rischio la sicurezza pubblica, ottimizzando l’assistenza per restituire alle persone con difficoltà economiche gravi, benessere, dignità e magari lavoro.

Dopo l’approvazione del reddito di Cittadinanza, si teme inoltre un aggravarsi della situazione già critica  per i cittadini in stato di bisogno, che non hanno al momento chiarezze future.

di Monica Ellini

 

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