Con una nuovissima sentenza la suprema Corte ha statuito che i compensi per il gratuito patrocinio dovranno essere anticipati dallo Stato. La consulta ha evidenziato come sia sostanzialmente illegittimo il sistema di prenotazione a debito.
La decisione della Corte Costituzionale non riguarda solo gli avvocati ma anche le indennità e i compensi spettanti ai Notai, Custodi e Consulenti. L’oggetto della sentenza è stato l’articolo 131 del Testo Unico sulle spese di Giustizia.
La decisione della Corte Costituzionale
Il compenso dovuto all’avvocato (e a tutti gli altri soggetti sopra elencati) investito del gratuito patrocinio dovrà essere anticipato dall’erario pubblico. Questa è una parte del dispositivo della sentenza depositata proprio oggi, 1 Ottobre 2019. I giudici della suprema corte hanno completamente ribaltato l’orientamento Giurisprudenziale a riguardo. In ossequio ad un approccio solidaristico i giudici hanno voluto evitare che il gratuito patrocinio, funzionale per le categorie più deboli, possa invece ledere i professionisti che mettono a disposizione le proprie conoscenze tecniche.
Il sistema della prenotazione a debito si basa sul successivo recupero del credito, cosa che molto spesso non accade nel caso di persone indigenti. Tutto questo molte volte comporta che la retribuzione della difesa legale subisca dei ritardi o, nelle peggiori delle ipotesi, non avvenga affatto. Dopo tale sentenza, innovativa sotto molteplici punti di vista, aumenta notevolmente le garanzie dei difensori e di tutti i soggetti che operano in gratuito patrocinio.
Come funziona la liquidazione del compenso dopo la sentenza
La Corte costituzionale ha sancito l’illegittimità costituzionale del primo comma dell’articolo 131 del Testo Unico in materia di spese di giustizia. Sostanzialmente la retribuzione sarà anticipata dallo Stato e successivamente la somma sarà recuperata, le somme elargite agli avvocati, nei confronti di chi ha beneficiato della prestazione. Solo così è possibile tutelare non solo chi ha difficoltà economiche ma anche i professionisti.
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