Intorno alle 9 di questa mattina un 22enne si è tolto la vita gettandosi dal terzo piano. Sono ancora ignoti i motivi di tale gesto estremo. Secondo le prime indiscrezioni, pare che il ragazzo, prima di gettarsi nel vuoto, avesse postato una foto sul suo profilo instagram, accompagnata dalla scritta: “The end“.
Questo è solo uno dei tanti suicidi avvenuti dall’inizio dell’anno, un male di vivere comune acuito, o tante volte addirittura causato, dalla pandemia e dal senso di oppressione che caratterizza le nostre giornate.
I più deboli sono spesso privi degli strumenti per fronteggiare i loro fantasmi, e finiscono per cadere davanti ai mostri generati dalle loro paure. L’aumento dei suicidi dall’inizio della pandemia è infatti un dato innegabile. Da mesi gli psicologi cercano di lanciare l’allarme sul peggioramento della salute mentale degli italiani, ma sono spesso grida di aiuto lanciate invano: nessuno sembra preoccuparsi delle ripercussioni mentali della pandemia su tutti noi (basti pensare che il numero di supporto psicologico, aperto durante il primo lockdown, è oramai disattivato dalla metà di maggio).
Il ragazzo era figlio di un noto commerciante della zona. Sul posto sono subito intervenute le forze dell’ordine per ricostruire passo per passo la vicenda.
Solo pochi giorni fa si era tolta la vita, con le stesse modalità, una giovane di Comiso.