Il Risorgimento italiano è un periodo storico italiano conosciuto specialmente per i valori politici e diplomatici europei. In realtà quest’epoca può essere sviscerata anche per accadimenti ‘rosa’ e frivoli quali la moda e la nascita del book-fotografico. Protagonista di tali avventure è la più bella, intrigante e seducente femme fatale Virginia Oldoini conosciuta al grande pubblico come Contessa di Castiglione.
È una figura chiacchieratissima sia nei salons letterari tanto quanto nella critica storica per le sue ‘doti’ da amante calcolatrice, perfida e fredda.

La ‘statua di carne’ è stata invidiata addirittura dalla Principessa di Metternich in quanto la sua egocentrica fierezza traspariva dai suoi meravigliosi occhi verde-azzurro dalle sfumature amatista.

Venne alla luce il 23 marzo 1837 e a soli diciassette anni fu data in sposa a Francesco Verasis di Castiglione Tinella e di Costigliole d’Asti. Era riuscita qualche tempo addietro a convincere Napoleone III nella causa per l’indipendenza italiana e per questo fu definita ‘Nicchia’. Nonostante il marito fosse a conoscenza dei suoi frequenti tradimenti la sostenne economicamente sino alla morte avvenuta nel 1867 dopo una caduta da cavallo.

Amata tanto dagli uomini, tranne dal figlio Giorgio morto di vaiolo a Madrid nel 1879, e detestata dalle donne ella amava soltanto se stessa. Visse tra Parigi e La Spezia e vantava una collezione pari a 43 amanti dodici dei quali avuti contemporaneamente. Madame Virginia si spense a Parigi il 28 novembre 1899 e verrà ricordata da tutti per la sua attrazione verso i fasti e i piaceri della mondanità, avvolta da lunghe collane grigie regalate da Napoleone, camicie da notte sfarzose e abiti da principessa.

Sono proprio gli abiti a rendere nota la Contessa di Castiglione, fu la prima donna a rinunciare la biancheria intima facendo scalpore presentandosi alla Tuileries con un abito che diede scandalo in quanto primo della crinolina (obbligatoria all’epoca!).
Fu la prima a sdoganare il viola e indossò il velluto ametista orlato d’ermellino in un regno tinto di rosa, verde e azzurro.

A causa del suo carattere eccentrico e singolare Adolphe Braun nel 1856 e Pierre Louise Pierson la scelsero per la realizzazione di scatti fotografici nei quali mostrava i suoi ‘outfits’. Per questa ragione viene considerata la prima fotomodella della storia della moda.

È così che la ‘vulva d’oro’, così amavano appellarla coloro che la odiavano per il suo costume, si fece notare.

Indipendentemente dalle sue ars amatoriae, dal carattere capriccioso e calcolatore la Contessa ha scritto delle lunghe pagine della politica e moda italiana.

 

 

Maria Carola Leone
Maria Carola Leone, classe 1990. Laureata in Lingue e Letterature Moderne dell’Occidente e dell’Oriente – Curriculum orientale (Arabo, Ebraico e Francese) con votazione 110/110 e lode. Parla correttamente 5 lingue: inglese, francese, spagnolo, arabo ed ebraico. Da sempre sostenitrice dell’arte e della cultura intraprende il suo percorso da culture-teller a 11 anni quando pubblica il suo primo articolo giornalistico sul quotidiano ‘La Sicilia’. Continua a scrivere fino a quando nel 2012 entra a far parte della condotta Slow Food 570 diventando Responsabile dei Progetti educativi, editoriali e culturali collaborando attivamente e con serietà al progetto. Attualmente è Docente di Lingue Straniere presso una scuola superiore di Palermo, si occupa di Digital Marketing, Traduzioni e sottotitolaggio e collabora per la Condotta Slow Food di Palermo.