Acqua del rubinetto, ecco perché berla è anche una scelta sostenibile

in Italia ogni anno 7 miliardi di bottiglie di plastica non vengono riciclate

In Italia il consumo di acqua in bottiglia è ancora elevato, considerando che ogni italiano beve in media 208 litri di acqua minerale in bottiglia all’anno, mentre la media all’interno dei Paesi UE si attesta sui 108 litri.

Al giorno d’oggi, tuttavia, è assodato come si tratti di un’abitudine poco sostenibile: secondo uno studio del Barcelona Institute for Global Health pubblicato su Science of the total environment, l’acqua in bottiglia ha un impatto ambientale 3.500 volte superiore rispetto a quello dell’acqua potabile del rubinetto.

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Inoltre, l’acqua imbottigliata ha un impatto significativo sulle specie animali e vegetali, mettendole a rischio 1.400 volte di più rispetto all’acqua del rubinetto fornita dal sistema idrico pubblico.

I problemi legati al consumo di acqua in bottiglia sono numerosi e vanno dall’estrazione delle materie prime per la produzione delle bottiglie fino alle emissioni di CO2 prodotte dal trasporto presso i rivenditori e dai punti vendita alle abitazioni.

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Bisogna poi considerare l’impatto ambientale dovuto allo smaltimento delle bottiglie di plastica, un processo che richiede energia e produce emissioni di gas ad effetto serra, inoltre secondo Greenpeace soltanto in Italia ogni anno 7 miliardi di bottiglie di plastica non vengono riciclate.

L’acqua del rubinetto non solo è sostenibile, ma in Italia è anche economica e di ottima qualità

Bere acqua del rubinetto in Italia non solo permette di ridurre l’impatto ambientale, ma anche è sicuro ed economico. Nel nostro Paese infatti l’85% dell’acqua per il consumo umano proviene da falde sotterranee profonde (dunque protette e di ottima qualità), mentre in Germania appena per il 69% e in Spagna solo per il 32%.

Inoltre, come si legge anche sul sito Gruppo CAP, il gestore del servizio idrico per la Città metropolitana di Milano, l’acqua del rubinettoin Italia è costantemente controllata. La legge infatti fissa parametri chimici, fisici e microbiologici molto severi, inoltre vengono realizzate numerose analisi sia dai laboratori specializzati dei gestori idrici che dall’Agenzia di Tutela della Salute (ATS) competente.

Soltanto il Centro Ricerche Salazzurra, laboratorio di Gruppo CAP, analizza circa 20.000 campioni all’anno, determinando oltre 700.000 parametri chimici e microbiologici che assicurano un’acqua buona e di qualità. I risultati inoltre sono messi a disposizione di tutti gli utenti, con l’invio dell’etichetta dell’acqua per conoscere tutte le caratteristiche dell’acqua che arriva nel proprio rubinetto.

Oltre a rappresentare un’abitudine sostenibile, utilizzare l’acqua del rubinetto permette anche di risparmiare. Quella italiana infatti oggi costa in media 2,08 euro per metro cubo: una delle tariffe idriche più basse d’Europa, considerando che, per esempio, in Francia si pagano in media 4,08 euro per metro cubo di acqua potabile.

Ne consegue che bere l’acqua del rubinetto comporta una spesa di circa 0,00208 euro al litro, mentre, tenendo conto dei dati di un’indagine realizzata da Assoutenti, il prezzo medio in Italia per l’acqua in bottiglia è di 0,25 euro al litro.

La sostenibilità dell’acqua di rubinetto passa anche per un utilizzo razionale

Secondo quanto emerso nel libro bianco 2023 Valore Acqua per l’Italia di The European House – Ambrosetti, l’Italia è prima in Europa per prelievi d’acqua potabile, con un consumo pro capite di 215-220 litri d’acqua l’anno contro una media europea di 165 litri.

Secondo il WWF, nel nostro Paese si consumano ogni anno circa 130 miliardi di metri cubi di acqua, con un valore di acqua prelevata pro capite all’anno secondo solo a quello della Grecia.

È evidente quindi che usare l’acqua del rubinetto al posto di quella in bottiglia non è sufficiente a garantire uno stile di vita sostenibile: è altrettanto importante ridurre gli sprechi di acqua.

Secondo il decalogo sul risparmio idrico di Enea bastano dei semplici accorgimenti, come installare rubinetti con rompigetto aerato o sensori per diminuire il flusso d’acqua, chiudere l’acqua quando non serve, anche per pochi istanti, fare una doccia veloce invece del bagno in vasca e utilizzare la lavatrice e la lavastoviglie sempre a pieno carico, preferibilmente con i programmi eco.

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Lorita Russo
Lorita Russo
Social media specialist, Seo Specialist, specializzata in tecnologia, scienza e cucina. Sono un influencer e reviewer, amante della lettura umanistica e dei problemi sociali. Ho un sito di cucina Facili idee e il gruppo Facebook che conta ben 150 mila follower