Amnesty International compie 58 anni

Amnesty International è un'organizzazione non governativa internazionale impegnata nella difesa dei diritti umani

58 anni fa come oggi l’avvocato inglese Peter Benenson fonda a Londra l’organizzazione Amnesty International.

Il suo obiettivo era quello di operare per difendere i diritti umani e denunciare le violazioni degli stessi.

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La storia dell’organizzazione

Amnesty International è stata fondata  il 28 maggio 1961 dall’avvocato inglese Peter Benenson, conta ad  ggi oltre sette milioni di soci sostenitori. Il suo simbolo è una candela nel filo spinato.

Ha ricevuto il Premio Nobel per la pace nel 1977 per l’attività di “difesa della dignità umana contro la tortura, la violenza e la degradazione”. L’anno seguente è stata insignita del Premio delle Nazioni Unite per i diritti umani.

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Amnesty International opera in favore delle persone incarcerate per motivi di coscienza, uomini o donne, le cui credenze, la loro origine o l’appartenenza religiosa o politica gli hanno valso la privazione della libertà. Amnesty International si oppone ugualmente e senza riserva a tutte le forme di tortura e alla pena di morte.

Nel perseguimento di questa visione, la missione di Amnesty International è quella di svolgere ricerche e azioni per prevenire e far cessare gravi abusi dei diritti all’integrità fisica e mentale, alla libertà di coscienza e di espressione e alla libertà dalla discriminazione.

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Il suo simbolo: significato

Il simbolo di Amnesty International è la candela nel filo spinato. A realizzare il logo fu l’artista britannica Diana Redhouse che sviluppò l’idea del fondatore dell’organizzazione.

Il filo spinata simboleggia un campo di prigionia, e rimanda alla violazione dei diritti umani, la candela accesa richiama allo scopo dell’organizzazione cioè quello di far luce sui casi in cui i diritti umani vengono violati.

Rapporti sulla situazione dei diritti umani nel mondo

Ogni anno il segretario internazionale stila il rapporto dei diritti umani nel mondo. Questo rapporto, una volta redatto, viene poi tradotto il più lingue. Il rapporto comprende cinque regioni del mondo: Asia e Pacifico, Europa e Asia Centrale, Medio Oriente e Africa del nord e Americhe.

E nel rapporto vengono denunciati per ogni singola nazione che fa parte delle aree sopra citate quelli che sono stati i diritti umani violati nell’anno in cui viene pubblicato il rapporto.

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