Balenciaga: chiesto risarcimento da 25 milioni di dollari

la bufera scatenata dalle foto-choc, la griffe porta in tribunale la casa di produzione

“Ci scusiamo per aver pubblicato immagini disturbanti” si legge in una dichiarazione diffusa dal team Balenciaga. “Stiamo prendendo la faccenda seriamente e intraprenderemo un’azione legale contro i responsabili di questo set per aver incluso nella campagna accessori mai approvati. Condanniamo fermamente l’abuso dei minori in qualsiasi forma”.

Continua la bufera sulla griffe Balenciaga e sfocia in tribunale con la richiesta di un risarcimento da 25 milioni ai danni della casa di produzione del video choc: bambini, anche molto piccoli, in un contesto domestico, tra bicchieri di vino e oggettistica bondage, con l’espressione sconcertata e lo sguardo intimorito, ritratti mentre indossano uno zainetto peloso a forma di orsetto – il Plush Bear – addobbato con un completino sadomaso.

Nonostante le scuse, continua la bufera sui social

Il clamore destato dalla provocatoria campagna è stato planetario, così come nelle intenzioni di tutti i creativi ed i manager che ne hanno approvato la diffusione. Ma le reazioni sono state ben più critiche e feroci di quanto immaginato.

Unanime la sollevazione popolare sui social, con molti Vip che hanno preso le distanze dalla griffe, cui non è rimasto che fare un passo indietro, pubblicando le proprie scuse ed eliminando le foto, a brevissimo giro, da tutte le piattaforme.

Ma, nell’ammettere le proprie responsabilità nella scelta infelice, la casa di moda Balenciaga ha deciso anche di agire legalmente nei confronti dei responsabili della realizzazione della campagna “per aver incluso accessori mai approvati”.

La campagna di lancio primavera-estate 2023 in tribunale

Da qui, la decisione di portare davanti alla Corte Suprema di New York sia la North Six, società di produzione della sciagurata campagna, sia il responsabile di uno dei set, Nicholas Des Jardins, accusati di “atti ed omissioni inspiegabili”.

Tra questi, l’inquadratura di una pagina della Corte Suprema del 2008 sulla pedo-pornografia infantile, che compare tra la scenografia di alcuni scatti. Ma non è il solo elemento:  in altri scatti, si vede un quadro della serie di dipinti “Fire from the Sun” del pittore belga Michaël Borremans, in cui sono ritratti bambini coinvolti in situazioni violente.

25 milioni di dollari – a tanto ammonterebbe la richiesta di risarcimento avanzata da Balenciaga – basterebbero a recuperare il danno di immagine?

“Stiamo rafforzando le strutture dei nostri processi creativi e le fasi di convalida, in modo che si ripetano situazioni del genere – si difende la casa di moda – Condanniamo fermamente gli abusi sui bambini, non è mai stata nostra intenzione includerli nella nostra narrazione”.

Anche Kim Kardashian prende le distanze da Balenciaga

Chissà se le buone intenzioni professate dalla griffe internazionale placheranno l’indignazione di Kim Kardashian, molto vicina al brand: “Negli ultimi giorni sono rimasta in silenzio, non perché non sia stata disgustata e indignata dalle recenti campagne di Balenciaga, ma perché volevo avere l’opportunità di parlare con il loro team per capire da sola come sia potuto accadere”, ha pubblicamente dichiarato.

“Come madre di quattro figli, sono stata scossa dalle immagini inquietanti – ha continuato Kardashan – La sicurezza dei bambini deve essere tenuta nella massima considerazione e qualsiasi tentativo di normalizzare gli abusi sui minori, di qualsiasi tipo, non dovrebbe avere posto nella nostra società”.

“Non sono nella posizione di commentare le scelte di Balenciaga, ma devo evidenziare che non sono stato assolutamente coinvolto nella scelta dei prodotti, dei modelli, né della loro stessa associazione”. Queste le dichiarazioni, rilasciate a Newsweek,  da Gabriele Galimberti, autore di alcuni degli scatti incriminati.