Il 27 Maggio del 2017 all’ospedale Salesi di Ancona è morto Francesco Bonifazi. La giovane vita è stata stroncata a causa di una semplice otite. Il medico curante aveva prescritto al bambino solo rimedi omeopatici, un semplice antibiotico gli avrebbe evitato la morte. Ovviamente sono responsabili, insieme al medico, anche i genitori del bambino di 7 anni. Essi hanno sempre accondisceso alle scelte dell’omeopata Massimiliano Mecozzi di Pesaro, medico di fiducia. Dopo la morte del bambino immediate sono state le indagini per capire le dinamiche, il GUP su richiesta del PM ha rinviato a giudizio il professionista per omicidio colposo.
Provvedimenti nei confronti dei genitori
Anche i genitori, Maristella Olivieri e Marco Bonifazi del piccolo Francesco sono stati processati con rito abbreviato. I due sono stati condannati a 3 mesi di reclusione per omicidio colposo.
Il Pubblico Ministero Daniele Paci, li ha accusati entrambi per non aver avuto una reazione quando le condizioni del figlio si aggravavano. In ossequio a quanto sancito dal codice penale, la loro condotta è stata Negligente e Imprudente, pertanto sussumibile nella fattispecie di Omicidio colposo. L’otite di cui soffriva il piccolo non li ha allarmati, anzi si sono fatti convincere a curarla con rimedi omeopatici.
Nella sentenza si può leggere:” non hanno esercitato l’obbligo di protezione nei confronti del figlio”. Tale formula è significativa non solo sul piano giuridico ma anche su quello morale.
Tutti i genitori hanno l’obbligo, morale e giudico, di proteggere la prole.
La difesa dei due coniugi
L’avvocato dei genitori del piccolo Francesco, Federico Gori, sostiene che i genitori non hanno avuto una condotta “integralista” a favore della cura omeopatica. I due si sono solo affidati alle cure di un professionista.
I’omeopata dovrà comparire innanzi al giudice il prossimo 24 Settembre per l’avvio del procedimento a suo carico. Il processo si prospetta con accuse molto gravi nei suoi confronti. I genitori sono stati imprudenti, ma la colpa sul piano medico cade sul professionista.
L’otite non curata adeguatamente infatti si è trasformata in una encefalite fatale per il piccolo.