Boldini, artista di fine’800, a Milano

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Le donne di Boldini : raffinate, psicologicamente sottili, innovatrici, senz’altro anticipatrici di ua nuova epoca, segnata da una figura femminile sempre più indipendente, che pur non perdendo la propria femminilità,ne farà anzi un baluardo della sua autonomia e forza. Così ci appaiono nella mostra “Boldini” presso Bottegantica, a Milano in via Manzoni, fino al 20 dicembre.

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Ecco la “Giovane seduta con guanti”(1897), dallo sguardo sottile ed evanescente,  in evidente contrasto col ritratto della donna dal petto scoperto e l’espressione scaltra, mentre molto dolce, più simile alle sue antenate, è la bianca figura che passeggia nel verde prato, “Mormg Stroll”(1873). La vita delle donne dell’alta società è diventata libera e spigliata, come rivelano in“En soireè” i  due giovani che danzano: due figure che emergono dalle intense pennellate di uno sfondo caotico. Il fascino della” danzatrice spagnola Anita Le Feria”, sorpende al centro di un incrocio di sapienti tratteggi che ne definiscono l’abito ricco di sfumature tra il rosa e il rosso cupo, in contrasto con la bellissima testa bruna, mentre il corpo si flette nel vortice della danza.

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Boldini ha anche ritratto paesaggi: ci si perde nei riflessi grigio perla del porto di Venezia(1900-1905): vi si stagliano sullo sfondo imbarcazioni fumose , davanti ai palazzi che si specchiano nella laguna, ma altrettanto interessante è una vista di antiche case di Amsterdam,attraverso un ponte e i riflessi delle acque…

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Tra i disegni a matita su carta si distingue “La divina”(1909) dal grande cappello e l’espressione altera, ma il quadro più grande per estensione, sfarzo e luminosità è “IL ritratto di Lady Nanne Schrader nata Wiborg”(1903). L’abito prevalentemente bianco scintilla sul candore della carnagione, metre l’incarnato sorridente e roseo rivela la gioia di vivere. Particolare è quello di “..Madame Lacroix”(1910), bellezza dallo sguardo un po’ perso, mentre dal vestito con scialle di pelliccia spuntano delle singolari scarpe nere a punta.

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Particolarmente bello è il “Nudo visto di schiena”(1894): la pelle è candida e uno chignon lascia intravvedere la pura linea del collo. Numerosi sono i disegni a matita, tra cui risalta “volto di donna”(1920),  cartoncino su carta vergata, e “la donna che si pettina”, appena accennata. L‘unico ritratto maschile è quello  di un gentiluomo che si ferma sorridendo sotto i baffi,  immerso nel verde di un bosco.

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Inquietante, ma raffinata e singolare appare la grigia “Signora allo specchio”, un tripudio di pennellate da cui spunta solo il viso della donna. Concludiamo con un dipinto insolito per Boldini, dai toni candidi con qualche tocco di rosa: ” Ibis nel parco del Palais Rese  al Vesinet” . In realtà sembrano fenicotteri rosa, che pare stiano per sollevarsi in volo, perchè la bellezza vola e fa volare…

Grazia Paganuzzi