il noto luogo macabro sito a Palermo è raccontato dall’antropologo siciliano
Il Convento dei Cappuccini a Palermo, nel quartiere Cuba, è annesso alla chiesa di Santa Maria della Pace ed è uno dei luoghi più affascinanti e misteriosi del capoluogo siciliano.
Le Catacombe sono una delle attrazioni turistiche più conosciute al mondo per la presenza nei suoi sotterranei di un vasto cimitero, che attira la curiosità di numerosi turisti, fin dai secoli scorsi fu una vera e propria tappa obbligata del Grand Tour.
Lo spettacolo macabro degli innumerevoli cadaveri esposti è spunto di riflessione sulla caducità della vita, sulle vanità terrene e sull’inutilità dell’attaccamento degli uomini alle loro fattezze esteriori.
Le gallerie furono scavate alla fine del ‘500 in stile gotico con sottotitoli a volte a crociera ogivali costolonate e a volta ogivale. Queste strutture danno vita a un ampio cimitero di forma rettangolare. Non sono mai state inventariate le salme ivi presenti, ma si è calcolato che debbano raggiungere la cifra di circa 8.000.
Le mummie, in piedi o coricate, vestite di tutto punto, sono divise per sesso e categoria sociale, anche se la maggior parte di esse appartengono ai ceti alti, poiché il processo di imbalsamazione era costoso.
Dario Piombino-Mascali e il suo racconto
Nato a Messina nel 1977, Dario Piombino-Mascali è un bioarcheologo specializzato in studi sulla mummia e paleopatologia. Si è concentrato sullo studio scientifico di cimeli e incorruttibili, nonché sulla conservazione di collezioni anatomiche storiche.
Dario ha studiato presso le Università di Leicester e Pisa, dove ha conseguito un dottorato in Paleoantropologia e Patogenesi. Piombino-Mascali ha lavorato a lungo sull’indagine dei resti conservati, comprese le mummie trovate in alcune cripte lituane, le mummie egiziane sparse in vari musei in tutta Europa, così come le cosiddette mummie del fuoco delle Filippine.
L’antropologo siciliano ha fatto, da poco, un viaggio letterario. La sua esperienza è stata affrontata nel libro “Le catacombe dei Cappuccini. Guida storico-scientifica”. Piombino-Mascali aveva già curato gli interventi per la conservazione in una culla hi-tech della mummia più conosciuta: quella di Rosalia Lombardo.
La bambina del volto sereno e delicato morta a due anni di polmonite nel 1920 e imbalsamata da Alfredo Salafia, il maestro del “sonno eterno” che aveva inventato una tecnica di conservazione molto innovativa e ancora oggi insuperata.
All’interno del suo libro è possibile scoprire da un punto di vista divulgativo la fascinazione verso il microcosmo delle Catacombe.