Chiamata veloce dei docenti nelle scuole, ecco come funziona

La possibilità di presentare la domanda è fino al 2 settembre

Scuola: nuova procedura, denominata “chiamata veloce dei docenti”, istituita grazie al decreto sulla scuola approvato a dicembre in Parlamento. Con questo metodo si consentirebbe ai soggetti iscritti in graduatoria che non hanno ottenuto il ruolo durante le assunzioni tradizionali di presentare domanda presso un’altra Regione con posti disponibili al fine di ottenere una cattedra a tempo indeterminato. Il ministero dell’Istruzione ha specificato che le domande potranno essere effettuate fino alle 23:59 del 2 settembre.

La procedura è stata avviata da poco, con uno slittamento di alcune ore, per consentire al ministero di scaricare tutti i dati concernenti i posti vacanti dai singoli uffici scolastici di ciascuna regione, in modo da metterli a disposizione dei docenti che aspirano ad entrare in ruolo.

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Si registra già un notevole afflusso di utenti sul sistema, intenzionati a presentare domanda. In seguito all’assegnazione dei posti tramite il metodo della chiamata veloce, si inizierà con le supplenze, secondo il cronoprogramma previsto dal ministero dell’istruzione. Si intende partire in modo ordinato, chiudendo tutte le operazioni prima dell’inizio dell’anno scolastico, cosa che non accadeva da molti anni.

Non tutte le regioni sono pronte alla riapertura

Il ministero inoltre ha confermato l’inizio del recupero degli apprendimenti già dai primi di settembre, a distanza oppure in presenza a seconda delle scelte autonome delle scuole. La didattica a distanza, inoltre, proseguirà come mezzo integrativo anche nei prossimi mesi. Per quanto concerne le riaperture, confermate ancora per il 14 settembre, non si placano  i malumori. Dopo le critiche alla ministra Azzolina per la gestione degli spazi scolastici, alcune regioni come Calabria, Campania, Puglia e Sardegna confermano la volontà di tardare l’apertura, sia per i ritardi nella preparazione degli edifici scolastici sia per le votazioni del referendum e delle regionali del 20 e 21 settembre, che dovranno tenersi negli edifici scolastici e richiederanno procedure di igienizzazione e sanificazione degli ambienti.