Ma com’erano i milanesi nell’800…? Ce lo racconta una mostra…

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E'” un volto poco noto dei milanesi” quello che appare nella mostra “L’Immagine dei milanesi nella vita quotidiana (1790-1890″),a Milano presso pal. Morando, il Museo della Moda e del Costume d’epoca, aperta fino al 21 febbraio 2016.

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Nelle sale al piano Nobile , attraverso circa 150 opere per lo più inedite, come fogli satirici, caricature,vedute e piantine della città, si articola un interessante percorso sugli usi e i costumi, gli atteggiamenti, i modi di dire e in generale quella che era la vita quotidiana dei milanesi dalle strade ai salotti, fino alle usanze nell’abbigliamento, con tanto di accessori,scialli e cappelli, ventagli e borsette, presenti nelle collezioni del museo permanente di Pal.Morando.

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Qui si trovano gli eleganti abiti della nobiltà e ricca borghesia dell’epoca, dagli stretti corpini in pizzo e seta e le ampie gonne ricamate per le dame, accanto alle giacche e marsine con camice in pizzo e i pantaloni stretti al ginocchio per i gentiluomini…

Stiamo parlando del secolo più vivo e ricco di ideali di libertà, proprio perchè la libertà mancava o era per lo meno molto ridotta, prima sotto il Regime Napoleonico, poi sotto quello Austriaco,che ne compressero notevolmente l’espressione, persino negli usi e costumi.

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Tuttavia dalle Cinque Giornate di Milano in avanti, quando furono cacciati gli Austriaci da Milano nel 1848, allora solo temporaneamente,fiorì una ricca produzione di caricature assolutamente nuova per l’epoca, fino ad arrivare alla satira di costume delle classi borghesi, che esplose in particolare tra il 1860 (anno dell’impresa dei Mille,alla vigiliadell’Unità del 1861)    e il 1880.

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L‘aspetto dei costumi ha una valenza meno superficiale di quanto può sembrare, poichè distingueva classe da classe,oltre che rappresentare i diversi ruoli e funzioni sociali, tanto che furono pubblicati interi volumi sull’argomento, dalle “Raccolte di 30 costumi con altrettante vedute, le più interessanti della città di Milano” di Biasioli (1821) all’ “Album di scelti costumi lombardi” di Locarno(1837-38) e “Scherzi pittoreschi”(1821), un ironico elenco di caricature dei vari tipi “sociali” della Milano del primo ‘800, ben rappresentati dall’opera pittorica “Sciancato che suona il mandolino” di girolamo Induno.

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Si ripercorre così anche la storia della grafica milanese attraverso tutte le tecniche  della stampa dell’epoca, la xilografia,la litografia e la oleografia. Di quest’ultima il capoluogo lombardo divenne il più importante centro di produzione.

Grazia Paganuzzi