Coronavirus: aumentate le denunce, raggiunto un nuovo record

Nonostante i nuovi provvedimenti, continuano ad aumentare le persone denunciate per aver infranto le misure varate dal governo.

A quanto pare le recenti nuove misure indette dal governo per contrastare il coronavirus non sono bastate a far cambiare idea ai furbetti. Il Viminale ha infatti condiviso i nuovi dati sui controlli effettuati dalle Forze dell’Ordine per far rispettare le direttive di contenimento del contagio.

E, stando a quanto emerso, è stato raggiunto un nuovo record di denunce fatte a coloro che hanno disobbedito a queste misure. Nella giornata di ieri la Polizia ha controllato 208,053 persone, 11,068 delle quali sono state denunciate. 75,362 sono state le aziende sottoposte a controllo, con 142 esercenti denunciati e sospesa l’attività di 20 esercizi.

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Il numero totale di persone controllate dall’11 al 21 marzo sale così a quota 1,858,697. Di questi sono 82,041 quelli denunciati, 1943 per false dichiarazioni. Mentre per gli esercizi commerciali, i controlli totali sono saliti a 910,023 con 2119 titolari denunciati. Ciò significa che, nonostante le misure adottate per combattere il coronavirus, le denunce aumentano di giorno in giorno.

Task force contro il coronavirus: sono arrivate 7923 candidature

Nonostante il record di denunce c’è però una buona notizia. Sono state 7923 le persone ad aver avanzato la propria candidatura per entrare a far parte della task force medica contro il Covid-19 che sarà composta da 300 medici. Questo gruppo andrà ad aiutare gli ospedali più colpiti dalla pandemia di coronavirus.

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Il dato è confermato, adesso bisognerà aspettare l’esame delle numerose candidature. Nonostante ciò, sembra che alcuni di questi nuovi medici saranno già operativi a partire da domani. Personale che dovrebbe operare nelle zone della Lombardia e di Piacenza. Al momento però questa situazione non sembra essere ancora confermata.

Nel frattempo aumenta la preoccupazione in Messina, dove c’è un allarme per due probabili nuovi focolai di coronavirus. Uno sarebbe emerso nell’Istituto per neurolesi, mentre il secondo in una casa di riposo.