Con il nuovo decreto e la divisione dell’Italia in zone gialle, rosse e arancioni ogni Regione prevede sanzioni e controlli. Così è stato disposto, al comando generale dell’arma e a tutte le stazioni, un allegato, all’interno del Dpcm proposto dal premier Conte il 3 novembre scorso, che riguarda tutti i modelli dei verbali e le relative contestazioni.
Cosa si rischia zona gialla, rossa e arancione
- Zona gialla: nelle regioni a zona gialla ovvero Campania (almeno fino ad oggi), Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Marche, Molise, Trento, Sardegna e Veneto vi è il divieto di assembramento, l’obbligo di indossare la mascherina, il distanziamento di un metro e l’obbligo di rimanere a casa tra le 22:00 e le 5:00. Obbligo di quarantena e denuncia per chi si allontana da casa specie chi ha un’infezione e la febbre superiore ai 37,5 gradi. L’accesso a ville, parchi e giardini è vincolato dalle precedenti regole; chiusi musei, cinema, teatri, e la didattica si svolge a distanza. L’attività sportiva all’aperto si può svolgere mantenendo almeno un metro di distanza. Bar e ristoranti aperti fino alle 18 e asporto consentito fino alle 22. La multa prevista per chi vìola la quarantena è di 400 euro ma ridotta se pagata entro cinque giorni a 280 euro.
- Zona arancione: riguardano Abruzzo, Basilicata, Liguria, Toscana, Puglia, Sicilia e Umbria. Le regole sono le stesse della zona gialla a partire dal coprifuoco che resta dalle 22 alle 5. Si aggiunge il divieto di spostamento tra regioni e tra comuni se non per esigenze necessarie di studio, lavoro, visite mediche. Chiusi bar, ristoranti anche se resta l’asporto fino alle 22 e la consegna a domicilio a qualsiasi orario.
- Zona rossa: si trovano la Lombardia, il Piemonte, la Calabria e la Valle D’Aosta e la provincia di Bolzano. Nella zona rossa sono valide tutte le motivazioni e le restrizioni delle aree gialle e arancioni. Il divieto di spostamento vale anche per il proprio comune.
Se si viene scoperti a infrangere le regole di bar e ristoranti autorizzati dalle 5 alle 18 così come i negozi (aree arancioni servizi di ristorazione sospesi come gli esercizi al dettaglio nelle zone rosse, salvo qualche eccezione) la sanzione prevista è sempre di 400 euro oltre al rischio di chiusura dell’esercizio.