Nasce da un gioco di parole (“lockdown-lookdown”) l’opera di Jacopo Cardillo, in arte Jago, artista 33enne originario di Frosinone. L’opera si trova a Piazza Plebiscito e rappresenta un bambino rannicchiato ed in catene. Il gioco di parole esorta a guardare in basso, verso la nostra società che in questo momento si trova in seria difficoltà. Il bambino rappresenta il futuro, un futuro che al momento si trova bloccato, legato dalle invisibili catene del virus.
“Il significato della mia opera? Andatelo a chiedere a tutti quelli che, in questo momento, sono stati lasciati incatenati nella loro condizione“, spiega Jago.
L’opera è stata resa possibile grazie alla Fondazione Comunità San Gennaro di Napoli. L’artista vive e lavora nel rione e una sua famosa opera, “Figlio Velato” è stata realizzata ed esposta a New York nel 2019, per poi essere definitivamente trasferita a Napoli, nel Rione Sanità. L’opera è ispirata al “Cristo Velato” di Giuseppe Sanmartino.
L’artista, durante la realizzazione del Figlio Velato, aveva reso disponibili in streaming le fasi di lavorazione dell’opera passo per passo.