“Buona differenziata”, l’albero alternativo di Palermo

“Buone feste e tanta differenziata”: l’albero di Natale della Rap in piazza Giulio Cesare è un invito caloroso alla raccolta differenziata.

Sono stati giorni difficili quelli appena trascorsi a Palermo per varie tematiche legate alla raccolta dei rifiuti, attualmente gestita dalla società Rap sul capoluogo, per via dell’affaire sulla pulizia del fiume Oreto (condotta da semplici volontari e non dagli operatori ecologici a causa di mancate ”chiavi” ricevute). Un’altra problematica affligge, soprattutto nel centro storico, i cittadini: il dibattito forte e acceso sulla raccolta differenziata.

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Indipendentemente da queste scaramouches Palermo con l’arrivo del nuovo anno dà un segnale immediato e visibile. Per il 2018 l’albero di Natale è stato abbellito – sito in Piazza Giulio Cesare, alle porte della centralissima via Roma – da bottiglie, bicchieri e piatti di plastica. Al posto delle consuete palline e decorazioni, la Rap ha voluto comunicare gli auguri natalizi a modo suo con “tanta differenziata”.

Sarebbe utile ricordare che educare i cittadini, non solo palermitani, alla raccolta differenziata sia un’ottima soluzione utile al salvataggio del nostro pianeta.

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L’inquinamento da plastica e il riscaldamento globale

Da diversi anni si sa che la plastica abbandonata nell’eco-sistema rilascia alcuni gas serra durante la decomposizione. Alcuni studi recenti dimostrano che l’inquinamento da plastica contribuisce alla diffusione dei repentini cambiamenti climatici. I risultati di queste ricerche sono stati pubblicati sulla rivista scientifica PlosOne e sono preoccupanti: la plastica, deteriorandosi, emette due gas serra, l’etilene e il metano. Quest’ultimo è potente in quanto resiste meno rispetto all’anidride carbonica ma produce un surriscaldamento 25 volte superiore rispetto alla CO2.

La presenza del metano e degli altri gas, accumulandosi nell’ambiente, entrerà a contatto con fattori ambientali portando purtroppo a mutamenti fisici e chimici nella struttura.
La plastica artefice di tutto ciò si chiama ‘polimero sintetico‘ e rappresenta il 36% del plastic world mondiale. Dato il ritmo in cui questo materiale viene prodotto e utilizzato unito al fatto che ne se ricicla solo il 15% in tutto il globo e che 12 milioni di tonnellate finiscono in mare si rischia di provocare nei prossimi anni gravissime piaghe atmosferiche impossibili da curare.

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Come salvarci? Il riciclaggio e le direttive europee

L’Unione europea (con la direttiva 2008/98/CE) si è data l’obiettivo di diventare una “società del riciclaggio con un alto livello di efficienza”, cercando di limitare la produzione di rifiuti e di utilizzarli come risorse. Agli Stati membri viene chiesto di impegnarsi affinché i materiali riciclabili non finiscano in discarica, ed entro il 2020 il riciclaggio dei rifiuti urbani (limitatamente a metalli, carta, vetro, plastica) dovrà essere cresciuto almeno del 50% in peso. Se in Italia dalla raccolta differenziata arrivano timidi segnali positivi, il dato complessivo è ancora molto lontano dalle disposizioni di legge (45% al 2008). Nonostante questo, l’industria del riciclo è un settore importante per l’economia nazionale, con dinamiche in crescita continua, strettamente connesse ai settori produttivi che utilizzano le materie seconde. La materia seconda derivata dai processi di riciclo incide, ad esempio, per oltre il 60% nella produzione dei metalli ferrosi e in alcuni non ferrosi. E per oltre il 50% nel settore della carta.

Maria Carola Leone
Maria Carola Leone
Maria Carola Leone, classe 1990. Laureata in Lingue e Letterature Moderne dell’Occidente e dell’Oriente – Curriculum orientale (Arabo, Ebraico e Francese) con votazione 110/110 e lode. Parla correttamente 5 lingue: inglese, francese, spagnolo, arabo ed ebraico. Da sempre sostenitrice dell’arte e della cultura intraprende il suo percorso da culture-teller a 11 anni quando pubblica il suo primo articolo giornalistico sul quotidiano ‘La Sicilia’. Continua a scrivere fino a quando nel 2012 entra a far parte della condotta Slow Food 570 diventando Responsabile dei Progetti educativi, editoriali e culturali collaborando attivamente e con serietà al progetto. Attualmente è Docente di Lingue Straniere presso una scuola superiore di Palermo, si occupa di Digital Marketing, Traduzioni e sottotitolaggio e collabora per la Condotta Slow Food di Palermo.