Due nuove donazioni al Museo Poldi Pezzoli di Milano

museo e mostre

La casa-museo milanese Poldi Pezzoli, nella sala del Collezionismo, vicino all’Armeria Neogotica, ospita dipinti ‘800. Dal 1968 al 2006 vi si trovava la collezione di bronzetti rinascimentali della Fondazione Piccolo Museo Mario e Fosca Crespi. Dal 2006 però è stata dedicata ad esposizioni temporanee del collezionismo e delle raccolte del museo, che non potevano essere esposte in modo permanente. Attualmente vi sono state inserite due nuove donazioni: le acqueforti del dipinto “Pra’ della Valle a Padova” di Antonio Canal detto il Canaletto, del 1742-46.

Il quadro, ospitato qui permanentemente, è magnifico:  spiccano le cupole della chiesa di S. Giustina contro il cielo di un azzurro intenso e particolare, davanti ai verdi prati delimitati dalle case porticate e attraversati da viottoli, mentre intorno a qualche carretto o carrozza , gruppi di dame e signori sono intenti a chiaccherare. Le architetture dei palazzi si stagliano ancora più nitide contro le nuvole bianche  sul lato destro, con le guglie svettanti. Il cielo che li sovrasta potrebbe preludere ad un temporale, per quel movimento di nuvole che sorvolano una chiesa posta al centro e il suo campanile, e per l’intensità cromatica del cielo sul lato sinistro.

Il dipinto è stato diviso in due parti da due acqueforti in bianco e nero, esposte accanto al quadro, due ” ottime prove brillanti  negli effetti di luce e ricche di efficaci contrasti”, eseguite da Canaletto  tra il 1740 e il 1744, una copia in cui si estende l’ampia veduta del Pra’ della Valle.Il rame è ben in rilievo, i margini sono regolari. Furono stampate su carta “coeva”,in cui si distingue la filigrana “tre mezzelune”.

I due disegni preparatori sono conservati nella Biblioteca reale di Windsor. La visita è di notevole interesse anche dal punto di vista storico- e urbanistico, perchè pone in evidenza  “la grande piazza padovana”, una fra le più ampie d’Europa, prima che venisse modificata.

L’imponente complesso con le cupole , la basilica di S.Giustina, si chiama anche Scuole delle Comari, adiacente è il monastero benedettino, la chiesa della Misericordia e, all’estremità, il palazzo Grimani, ora Verson, mentre sul lato opposto pure già descritto, si staglia il complesso del Collegio Universitario. Lo splendido dipinto unisce quindi le due acqueforti in una distesa unica per il color verde dei prati in contrasto con l’azzurro del cielo e la bellezza delle architetture che vi spiccano.

Le due opere sono state donate al museo da Karin Wachtel, in memoria del marito Cesare Morini, che fu un ingegnere civile e un appassionato collezionista di stampe veneziane del Settecento.

Di fianco, si trova, in atto benedicente, la Madonna dell’Annunciazione di Giovan Battista Salvi, detto “Sassoferrato”.

Grazia Paganuzzi