Come ogni anno, Almalaurea presenta dati aggiornati sul numero di laureati, dottori di ricerca e diplomati con master. E sulle facoltà universitarie con maggiori o minori risultati di occupazione. Gli ultimi numeri raccolti sono del 2019, è in corso la raccolta e l’analisi anche dell’anno 2020 tenendo conto dell’emergenza che si sta vivendo e dell’improvvisa introduzione della didattica a distanza.
Si riesce a trovare lavoro ad un anno dalla laurea? I dati del 2019 dicono di sì
Iniziamo dai laureati: 290 mila intervistati di 75 atenei. 166 mila di primo livello (57,3%), 87 mila delle magistrali biennali (29,7%) e 36 mila delle magistrali a ciclo unico. Almalaurea riporta che la situazione è migliorata analizzando gli anni precedenti al 2019 dal 2014. “A un anno dal titolo +8,4 punti percentuali per laureati di primo livello e +6,5 punti percentuali per quelli di secondo livello“. La retribuzione netta mensile media registrata è di 1.177 euro per laureati di primo livello, 1.261 euro per i laureati di secondo livello.
Alcuni dati sul 2020 sono stati già analizzati, il primo lockdown (fino a luglio) ha creato delle difficoltà agli studenti e ai laureati con maggiori difficoltà, qualche dato in giù sull’occupazione femminile con laurea nel Mezzogiorno.
I dottori di ricerca, ad un anno dal titolo, riescono a trovare un lavoro con retribuzione netta mensile di 1700 euro. La percentuale riportata da Almalaurea per il 2020 è dell’89%. Anche i diplomati con master riescono a lavorare ad un anno dal titolo con una professione ad elevata specializzazione. La percentuale netta del report 2020 è di 88.6%.
Quali facoltà universitarie offrono più lavoro
Se state scegliendo la facoltà universitaria, questi dati sono importanti insieme alle percentuali sui percorsi di studio con più sbocchi lavorativi. I dati che seguono riguardano quelle facoltà che permettono di trovare lavoro entro cinque anni.
Iniziamo dalle facoltà tecniche e scientifiche, alcune a ciclo unico. Quelle ingegneristiche consentono l’ingresso al lavoro nei cinque anni al 93%, chi esce da questo percorso di studi trova occupazione anche all’estero.
- Medicina e odontoiatria seguono gli ingegneri con il 92%, troviamo dopo le scienze economico statistiche all’89,6% e le professioni sanitarie all’89,3%. Concludiamo questa prima lista con Architettura che per gli sbocchi lavorativi si colloca al quinto posto con 88%.
- Biologia, Letteratura e Giurisprudenza non sono sotto il 70%, nonostante creino laureati di altro profilo offrono meno sbocchi lavorativi nel medio e breve termine. Sicuramente la differenza sulle possibilità la offrono i tirocini professionalizzati durante il periodo di studi. L’esperienza lavorativa già acquisita è un elemento importante da inserire nel curriculum.
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