Tinte se è possibile ancora più fosche assume il femminicidio di Loredana Colucci, avvenuto il 2 giugno ad Albenga, in provincia di Savona. Questa bella signora originaria di Castellana Grotte (Bari) è stata uccisa a coltellate dall’ex marito, Aziz El Mountassir, 52 anni, di origine egiziane ma da tempo residente in Italia, il quale poi si è tolto la vita. I due – che avevano una figlia di 14 anni la quale, gridando dal balcone, ha attirato l’attenzione di alcuni passanti che hanno chiamato il 112 – non vivevano più insieme da cinque mesi e in passato i carabinieri erano intervenuti più volte per sedare i violenti litigi della coppia. Loredana anche dopo la separazione da El Mountassir aveva paura di lui, che l’accusava di avere un altro e non accettava che lei l’avesse lasciato. L’uomo da tempo l’aveva resa vittima di stalking e l’ex moglie si era più volte rivolta alle autorità. Addirittura aveva tentato di strangolarla sul posto di lavoro – la macelleria di un supermercato – e la donna non si fidava a tornare a casa sola, si faceva sempre accompagnare da qualche collega. Gli agenti avevano anche arrestato Aziz El Mountassir per maltrattamenti, ma due mesi dopo questi era stato rilasciato con il divieto di avvicinarsi alla moglie; Il 28 aprile scorso l’extracomunitario era stato condannato a 2 anni di reclusione con il patteggiamento della pena e il giudice Filippo Maffeo aveva anche revocato l’obbligo di non avvicinarsi alla donna. Poi è avvenuta la tragedia: l’uomo è riuscito ad introdursi nella casa dell’ex, l’ha aggredita nel tentativo di violentarla e alla fine l’ha uccisa.
Ora emerge che per lui era stato chiesto l’arresto per tre volte e in tutte e tre il magistrato Maffeo non ha accettato. Lo rivela un articolo del “Secolo XIX”. Non solo: i colleghi del giudice avevano osteggiato la sua nomina per carenze “attitudinali”, poiche egli stesso era stato denunciato per stalking in passato, esattamente come Aziz El Mountassir e da alcuni non era ritenuto “idoneo” a svolgere quella professione. Sul caso è stata aperta un’inchiesta interna alla Procura di Savona e non è escluso che verrà eseguita anche un’ispezione del ministero della Giustizia.