10mila video ritraenti bambini da 0 a 14 anni. 10mila video ritraenti parti intime di infanti. 10mila video tra i quali, alcuni, ritraenti atti sessuali o violenze su infanti di pochi mesi. Nel pc del pedofilo, anche una ingente quantità di foto.
Il 22enne si procurava e distribuiva i video mediante app di messaggistica instantanea. Aveva anche acquistato uno spazio virtuale (i così detti cloud) in cui immagazzinava queste immagini, con l’intento poi di rivenderle ad altri pedofili.
Il giovane è ora accusato di detenzione e distribuzione di materiale pedopornografico. L’indagine è stata condotta dalla Polizia Postale di Genova e dal Centro Nazionale di contrasto alla pedopornografia online CNCPO, nell’ambito delle attività di prevenzione e contrasto dei crimini in materia di violenza sessuale su minori. Si trova adesso in arresto.
Nel corso della perquisizione locale ed informatica, gli investigatori della Polizia Postale hanno rinvenuto un vero e proprio catalogo in cui il giovane classificava i bambini per età, sesso, etnia.
Questo è l’ennesimo caso di pedofilia sgominato in questi mesi. Grazie alle nuove tecnologie e alle abilità sempre più affinate degli agenti della polizia postale, ad oggi è fortunatamente molto più semplice scoprire e punire gli autori di tali tediosi crimini, che non sono più schermati e protetti come potevano essere un tempo.
