Giancarlo Magalli risponde a Marcello Cirillo: le rivelazioni del conduttore

Giancarlo Magari risponde pubblicamente alle accuse di Marcello Cirillo che lo avrebbe definito una persona cattiva

Giancarlo Magalli ha deciso di parlare della disputa in cui i sui ex compagni di lavoro lo hanno coinvolto accusandolo d’essere cattivo e manipolatore. Dopo le accuse di Adriana Volpe, da qualche settimana sono arrivate anche quelle di Marcello Cirillo suo collega per un lungo periodo di tempo nel veterano programma I Fatti Vostri.

Il musicista ha accusato Magalli d’avere un potere non indifferente in Rai e d’essere una persona cattiva, dichiarazioni che hanno indisposto il conduttore stanco di dover essere chiamato in causa solo per far ottenere qualche momento di popolarità ai suoi ex colleghi. Con un post su Fb Magalli conferma la disputa con Cirillo e aggiunge che alla situazione potrebbero esserci eventuali conseguenze:

- Advertisement -

Perché non è che tutti quelli che hanno bisogno di visibilità debbono per forza cercarla parlando male di me, mentendo, per finire sui giornali.” Queste le prime parole del conduttore dirette a questioni di cui avrebbe fatto a meno di parlare, ma che per non suo volere sono diventate di dominio pubblico solo per screditarlo a vantaggio di qualche copertina in più.

Giancarlo Magalli vs Marcello Cirillo: “Non ho mai cacciato nessuno non ne ho il potere…”

Giancarlo Magalli in un commento al post da lui pubblicato su Fb ha spiegato quanto sia ridicola e assurda questa vicenda che lo ha visto coinvolto in accuse infondate finalizzate solo alla ricerca di una visibilità per qualcuno che ne ha molto bisogno.

- Advertisement -

A parte che sono cattivo ha scritto che ho cacciato Adriana (e non è vero) e che ho cacciato lui (e non è vero). Io non ho mai cacciato nessuno in vita mia e non ho nemmeno il potere di farlo. Se avessi avuto quel potere, che attiene solo alla direzione artistica (autori, regista, capo struttura, direttore di rete), se potessi cacciare chiunque a mio piacimento quattro e quattr’otto, Adriana, con la quale non sono andato d’accordo da subito, sarebbe restata otto anni? E in più si permette di dire che ironizzavo sul Parkinson di mia madre dicendole che poteva suonare le maracas, Dipingendomi come un figlio cinico e spietato. Allora, intanto mia madre non ha mai avuto il Parkinson, e poi la battuta delle maracas la fece da noi in studio Bruno Lauzi, che il Parkinson lo aveva purtroppo, ironizzando su se stesso. E lui lo sa bene.”