Giuseppe ucciso a Cardito: per non dimenticare l’orrore che ha vissuto

Giuseppe è stato ucciso a Cardito il 27 gennaio 2019. Sta per finire l’anno, ma le atrocità vissute da Giuseppe Dorice, non possono essere dimenticate. Il racconto agghiacciante della sorellina Noemi di soli 8 anni riassume quei tragici momenti.

Com’è morto il piccolo Giuseppe ucciso a Cardito?

Il piccolo Giuseppe è stato ammazzato di botte in casa. Morire a 7 anni pestato da un adulto, con mani e piedi senza pietà dà i brividi solo al pensiero. Un adulto che viveva in casa e che Giuseppe e Noemi chiamavano papà si è trasformato in un mostro!!!

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Tony Essobdi Badre è il nome dell’assassino, adesso in carcere insieme alla madre biologica del piccolo, Valentina Casa, rea di non aver fatto nulla nonostante fosse a conoscenza dei maltrattamenti. Forse lei stessa vittima del carnefice che ha posto fine alla vita del piccolo Giuseppe.

In quei momenti di pestaggio, Noemi era lì. Anche lei ha rischiato di morire, ma ce l’ha fatta e racconta quei momenti con assoluta ricchezza di particolari. La verità nelle parole di una bambina che ha visto uccidere il proprio fratello.

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Il racconto drammatico della sorella Noemi

Il racconto di Noemi. «È stato papà Tony, gli ha dato la mazza della scopa dietro la schiena, ma senza la scopa. A me mi ha preso dietro l’orecchio e mi ha fatto molto male. Sì ha picchiato Giuseppe tanto tanto, l’ha preso in braccio e poi l’ha tirato contro il muro. E quando era a terra gli ha sbattuto la testa contro il muro. Poi ha preso me, mi ha portato nel bagno, mi ha messo la testa sotto il rubinetto. A volte ci metteva con la testa nel cesso (testuale) e a Giuseppe che si sporcava le mutandine gliele metteva in bocca. Lui gridava che avevamo rotto il letto. E invece era stato lui con un calcio. Guardavo Giuseppe, gli usciva tanto sangue, e io pensavo che moriva. Lui ci picchiava sempre. E io lo dicevo alle maestre Camilla e Anna ma loro non chiamavano i carabinieri».

Le persone coinvolte ed il processo

A Tony Essobdi Bradi sono stati contestati i reati di omicidio, tentato omicidio della sorellina Noemi ed i maltrattamenti. La madre Valentina Casa è invece accusata di comportamento omissivo. Omissioni e indifferenze manifestate anche al di fuori delle mura domestiche.

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Giuseppe andava a scuola con i lividi. Pertanto, è concreto il sospetto che anche le due maestre e la preside della scuola erano a conoscenza delle angherie subite dal piccolo. Giuseppe è stato ritrovato sul divano di casa a torso nudo, il suo corpicino martoriato e la sorella in ospedale. Una giovane vita spezzata per sempre. Non si può e non si deve dimenticare.