Gli Schuetzen e la toponomastica, singolare protesta a Bolzano

La guerra dell'Alto Adige tra italiani e tedeschi

Gli Schützen altoatesini hanno messo in atto una spettacolare protesta, coprendo la scritta tedesca su seicento cartelli stradali. Negli ingressi delle località altoatesine il nome tedesco è stato coperto con la scritta Dna Seit 97J, ovvero “deutsch nicht amtlich seit 97 Jahren” (non ufficiale da 97 anni).

Gli Schuetzen non hanno mai accettato che l’Alto Adige sia rientrato tra i possedimenti italiani dopo la guerra e da sempre si battono per ricongiungere il Sud Tirolo con il Nord Tirolo austriaco; il loro sogno sarebbe ritornare ad essere pienamente cittadini austriaci e lasciare finalmente l’Italia. Per loro la lingua tedesca è assolutamente fondamentale.

La protesta

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Gli Schützen ricordano che nell’ultimo secolo l’Alto Adige ha “vissuto una storia dolorosa, ma anche di successo con due guerre mondiali, la sottomissione, l’opzione, le bombe e le torture”.

“Non è giusto, scrivono gli Schützen, che per un eccesso di tolleranza verso un altro gruppo etnico e per la pacifica convivenza il gruppo linguistico tedesco debba accettare tutto”. Gli eredi di Andreas Hofer concludendo invitano a prendere la Svizzera come esempio: “Lasciamo essere gli italiani pienamente italiani, i tedeschi pienamente tedeschi e i ladini pienamente ladini”. Per raggiungere questo obiettivo abbiamo bisogno di politici che abbiano il coraggio di prendere decisioni che non diano spazio a crimini culturali e a fascismo”, così Jürgen Wirth Anderlan.

La toponomastica

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La questione della toponomastica in Alto Adige è considerata una questione fondamentale; tre popoli profondamente diversi si trovano a convivere nella stessa regione e gli scontri tra italiani e tedeschi sono all’ordine del giorno.

E’ difficile mettere d’accordo culture e tradizioni che molto spesso si rivelano opposte. “Non si può continuare a trattare il tedesco come una lingua di sere B, tutti gli altoatesini che sono di lingua tedesca si sentono discriminati e ghettizzati e vedono che la loro lingua è sistematicamente rifiutata”, dicono gli Schuetzen e quindi ecco le ragioni della loro protesta.