“Gonna midi a quadri” del marchio Zara: plagio o tributo?

Il web è diviso sulla nuova gonna primavera-estate 2018 lanciata da Zara

Uno dei nuovi capi lanciati dal noto marchio Zara per la primavera-estate è la “gonna midi a quadri”. Questo capo è molto somigliante al “lungi”, detto anche “sarong”, tipicamente indiano, ed usato anche in zone del sud-est asiatico come Malesia, Indonesia e Sri Lanka. Si caratterizza per la trama a quadri, i colori tendenti al tabacco e il design comodo e informale. Il termine indiano con cui viene chiamata questa gonna , in italiano significa “pareo”.

Ma dove sta il problema? Il lancio di questo capo ha scatenato polemiche e critiche sul web.

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Il web parla di plagio

Da poco è comparsa online sul sito Zara questa gonna per la collezione Primavera-Estate 2018, e viene venduta tra i 60€ e gli 80€ (in base al Paese). Un costo sulla linea dei capi del noto marchio. Non è infatti questo aspetto in sè a destare critiche.

Il tutto è partito da un commento sul web:” Zara sta cercando di vendere il lungi da 3 sterline di tuo padre per 70 sterline”. Questo è quanto ha scritto un utente di origine indiana su Twitter, rispondendo a un articolo sul tema apparso sul sito online del quotidiano britannico Metro. Ciò che viene messo in discussione è come un capo tipicamente indiano venga inserito in una nuova collezione. Il colosso spagnolo viene quindi accusato di aver fatto proprio un abito tradizionale a scopo puramente commerciale.

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Il tweet suddetto ha scatenato una reazione a catena sul web. Ad esso ,infatti, hanno fatto seguito molti like, retweet e commenti. Insomma, molti utenti mettono in dubbio l’originalità della gonna “midi” .

I precedenti

Si può davvero parlare di plagio? Se così fosse, il plagio allora può essere stato compiuto anche da altri famosi stilisti, come Yves Saint Laurent e Giorgio Armani, che in passato si sono ispirati a questo modello, creando capi etno-chic. Cosa alquanto impensabile! E a settembre, il francese Jacquemus, ha portato proprio questo capo così discusso, sulle passerelle, inserendolo nella sua collezione primavera-estate 2018. Eppure nessuna critica è stata mossa in questi casi.

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Zara non pare essersi pronunciata sulla “querelle” e non è ancora noto se ritirerà dal commercio la gonna “incriminata” o meno. Ma sappiamo tutti come la moda tragga ispirazione da altre culture, portando alla ribalta capi tipici di certi paesi e certi popoli, rendendoli trendy. Ma non necessariamente si dovrebbe parlare di plagio. Semmai si tratterebbe di un lecito tributo o di una semplice contaminazione.

Quel che è certo è che questo “lungi” potrebbe diventare un must nella moda dei prossimi mesi. Ne continueremo a sentir parlare.