I Luoghi dello spirito: l’Abbazia di Mirasole

Arte, spirito e iniziative sociali e culturali a Mirasole

Nella metà del XII° sec. nasceva l‘Abbazia di Mirasole. Sorse  come una cascina-abbazia,gestita dall‘ordine degli Umiliati, che coltivavano i campi e fabbricavano i panni di lana con nuove tecniche, tra cui le uniche macchine che rendevano possibile la trasformazione della lana in feltro. Intorno vi crebbe il centro di Opera.

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 Le mura dell’Abbazia circondano un’antica corte, con un bell’ingresso su cui svetta  una torre duecentesca. Particolarmente bello è il chiostro quattrocentesco , restaurato negli anni ’80, che ospita  la biblioteca storica, la quadreria dei benefattori dell’Ospedale Maggiore-da quando fu soppresso l’Ordine degli Umiliati- e la chiesa di S.Maria Assunta del XIV°sec.

La facciata  è contraddistinta da un rosone  e due bassorilievi in terracotta, del XIV sec.,che rappresentano “Agnus Dei”, l’antica insegna degli Umiliati e la celebrazione di una messa. Il suo interno ha una navata unica e presenta nel presbiterio una volta affrescata  con le figure dei quattro Evangelisti, mentre sul muro di fondo si può ammirare la Santissima Trinità con degli angeli e la Vergine Assunta. Sul lato  a est  invece vi è una cappella dedicata  alla natività  della Madonna. Una delle colonne in pietra del chiostro si distingue per lo stemma di Mirasole che vi è scolpito, ovvero un “sole raggiante dal volto umano ,delimitato dalla falce di lume”, elementi che erano collegati ai lavori nei campi, simbolo della città di Milano.

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Tra i locali vi erano il refettorio, l’aula delle riunioni, gli spazi amministrativi dell’Abbazia  e a nord la sacrestia, la sala capitolare, per finire con la sala del Priore, che si distingue  per una imponente colonna centrale. Gli Umiliati erano un ordine  con un profondo bisogno di rinnovamento spirituale e morale. Erano formati da una comunità di sacerdoti e di famiglie che lavoravano la lana. La loro vita silenziosa e laboriosa si concentrava intorno alla corte agricola: la chiesa, il chiostro, le abitazioni, i luoghi di lavoro. L’abbazia dunque era una specie di monastero-cascina con un ingresso fortificato, un’impostazione conservata così fino  ad oggi.

L’Ordine dei Premostratensi, a cui fu affidata nel 2013, volle aprire quotidianamente il complesso “sia come luogo di accoglienza spirituale sia come accoglienza turistica e culturale”. Attualmente l’Abbazia è affidata al Progetto Arca . La abita um gruppo di sostegno a mamme e bambini con problemi , e un piccolo gruppo di sacerdoti.

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Grazia Paganuzzi