Chi non ha mai desiderato di prendersi un buon caffè? Nel futuro potrebbe diventare quasi impossibile perchè il 60% delle specie di caffè selvatico è ad alto rischio di estinzione. L’allarme arriva dal gruppo di Aaron David, dell’università di Nottingham sulla rivista Science Alert.
Sembra che ci siano tante ragioni dietro alla possibile estinzione del caffè ma la più importante è la presenza di alcuni funghi patogeni particolarmente aggressivi, con loro il caffè non ha scampo. Una vera minaccia alla sopravvivenza che mette a duro rischio il caffè, una delle bevande che noi italiani amiamo di più a tutte le ore del giorno.
Le possibili soluzioni
Ma cosa può fare chi tratta il caffè per proteggersi? Per correre ai ripari è necessario che il settore caffeicolo si prepari con diversi tipi di interventi, come raccolte di diversi semi fuori dal loro habitat naturale per la riproduzione delle piante, protezione e ricerca.
Le piante devono essere scelte tra le più adatte per resistere agli attacchi degli agenti patogeni; per questo in futuro avremo del caffè ottenuto da piantine incrociate tra loro. Gli incroci infatti sono molto più resistenti e hanno una maggiore capacità di adattamento ai clima che cambia, perchè anche i cambiamenti climatici hanno il loro ruolo.
I cambiamenti climatici
Anche i cambiamenti climatici infatti mettono a serio rischio le coltivazioni, e il caffè non fa eccezione. Ondate eccezionali di freddo o di caldo, pioggia, trombe d’aria devastanti, vento eccessivo di certo non fanno alle piantine che sono delicate e nel caso del caffè preferiscono stare a temperatura costante.
La cementificazione dell’habitat delle piante di caffè anch’esso è un pericolo, visto che l’habitat del caffè non è poi così grande e richiede molti anni per formarsi. Se non vogliamo che il caffè nel futuro sia solo un ricordo dobbiamo cominciare a proteggerlo, e la stessa cosa va fatta per molte altre coltivazioni.