Il Codice di autoregolamentazione dice “NO” al Cyberbullismo

I social network sempre più luoghi in cui crescono e si sviluppano fenomeni di bullismo.

 

Sono mesi, ormai, che leggiamo fatti di cronaca riguardanti giovani e giovanissimi che vengono perseguitati, sopraffatti e minacciati attraverso mezzi elettronici e digitali: e-mail, messaggistica, blog, facebook, twitter, cellulari.

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Questo fenomeno è noto come “cyberbullismo” e le azioni ed i comportamenti ad esso associati conducono, molto spesso, ad epiloghi tragici, a volte senza ritorno.È per questo che si è ritenuto necessario riunire un tavolo tecnico sul fenomeno, presieduto dal Vice Ministro dello Sviluppo economico, Antonio Catricalà, a cui hanno preso parte anche i rappresentati delle Istituzioni Mise, Agcom, Polizia postale e delle comunicazioni, il Garante per l’infanzia e l’adolescenza, Autorità per la privacy e delle Associazioni Confindustria digitale, Assoprovider … e degli operatori Google, Microsoft …

Il risultato è stato l’approvazione, l’8 gennaio scorso, della bozza del Codice di autoregolamentazione per la prevenzione ed il contrasto del cyberbullismo, online dal 10 gennaio, sul sito del Ministero dello sviluppo economico (http://www.sviluppoeconomico.gov.it).

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Si tratta del primo caso di autoregolamentazione per la prevenzione e la lotta contro un fenomeno ormai esteso a macchia d’olio.

Il Codice prevede che gli operatori che forniscono servizi di social networking e gli altri operatori della Rete si impegnino «ad attivare appositi meccanismi di segnalazione di episodi di cyberbullismo, al fine di prevenire e contrastare il proliferare del fenomeno».

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I sistemi di segnalazione devono essere adeguatamente visibili, semplici e diretti, all’interno della pagina visualizzata, in modo da consentire anche ai bambini e agli adolescenti l’immediata segnalazione di situazioni a rischio e di pericolo.

Il Ministero ha aperto una consultazione pubblica sulla bozza del Codice.

È importante, quindi, prenderne visione e si esortano genitori, operatori, educatori e tutti coloro che sono a contatto con bambini e ragazzi a dire la loro, affinché il Codice sia stilato in maniera precisa ed efficace.

Contributi e osservazioni possono essere inviati entro il 24 febbraio 2014 all’indirizzo di posta elettronica antonio.amendola@mise.gov.it.