Il pericolo possibile di una svolta autoritaria

Dal caos nasce sempre la stessa mala pianta: la tirannia

Dal mio punto di vista, si sta trascinando l’Italia verso il caos in tutti i segmenti della vita pubblica, dall’economia alla scuola alla sicurezza. Tutti i partiti ne hanno responsabilità, chi più e chi meno, e negli anni non hanno tenuto conto che dal caos nasce sempre la stessa esigenza: quella dell’ordine, della disciplina che regolarizzi i rapporti, della serenità che nasce dalla forza di un governo che sa intervenire a sanare ogni problema con buon senso e determinazione. Machiavelli chiamava questo governo quello di un “Signore illuminato” e noi abbiamo pensato di averne un esempio dal 1922 al 1938, in quello che tutti gli storici di qualsiasi tendenza politica hanno definito gli anni del consenso. Ma troppo potere nelle mani di pochi ha sempre creato tragedie, perché il Signore illuminato, il Lorenzo de’ Medici è un’aspirazione. Sicuramente un’eccezione sul quale non si può far conto.

Il fenomeno dei 5 Stelle

Che gli italiani abbiano desiderio d’arrestare questo precipitarsi verso il baratro, lo testimonia il consenso ricevuto dai 5 Stelle. Tutti avevano perfettamente compreso che gioventù e ardore sarebbero stati un handicap pesante. Si sperava che soggetti inesperti e improvvisati, ma volenterosi e onesti, forse avrebbero potuto compiere il miracolo. Non è stato così e i grillini sono destinati ad estinguersi rapidamente, proprio perché avevano una sola carta da posare sul tavolo e hanno tradito anche quella. Da movimento anticasta si sono trasformati in partito di regime, incollato alle poltrone.

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Un futuro preoccupante

Ora, immaginate un prossimo futuro nel quale si ha paura ad uscir di casa quando cala il sole, con la criminalità e il degrado in continua crescita, ovunque, con le tasse insostenibili, giunte ad un livello paragonabile alla rapina per mantenere ad alcuni privilegi assurdi e immorali, con il lavoro che manca e con governanti che non sanno assolutamente individuare dove mettere le scarse risorse, con governi che s’inventano soluzioni economiche tra il comico e la follia o che sono impegnate solo a foraggiare la propria base elettorale, fregandosene degli altri e del Paese, per mantenere quel numero di voti che consenta loro di restare al potere: quale sarebbe la vostra reazione? Cosa vorreste, giunti al culmine della sopportazione? Il desiderio di “un uomo del destino” è così assurda?

Il governo di unità nazionale

Resto dell’idea che oggi, per scongiurare qualsiasi pericolo, anche il più improbabile (spero) e con un picco della pandemia previsto tra novembre e dicembre, serva un governo che almeno ascolti con attenzione le proposte dell’opposizione. Si scelga l’interesse dell’Italia e degli italiani, e non il proprio tornaconto elettorale. Forse sarebbe necessario un governo di unità nazionale e, per il prossimo futuro, si dovrebbe avere il coraggio d’osservare il Paese e le sue necessità senza la lente dell’ideologia, senza l’arroganza di pensare che il popolo non capisce e gli si deve imporre le proprie scelte, senza utopie ma pragmaticamente. L’isola che non c’è, non c’è e non ci sarà mai.

Massimo Carpegna

Massimo Carpegna
Massimo Carpegnahttp://www.massimocarpegna.com
Docente di Formazione Corale, Composizione Corale e di Musica e Cinema presso il Conservatorio Vecchi Tonelli di Modena e Carpi. Scrittore, collabora con numerose testate con editoriali di cultura, società e politica.