Incendio in ospedale, paziente morta carbonizzata

Altri otto pazienti sono rimasti intossicati dal fumo provocato dal rogo

Bergamoincendio in ospedale avvenuto oggi alle ore 12. Una ragazza di soli 20 anni è stata ritrovata priva di vita, carbonizzata.

La ragazza era una paziente del reparto di psichiatria dell’ospedale Giovanni XXIII di Bergamo e stava nella stanza da cui sono partite le fiamme. La giovane è l’unica paziente deceduta, ma ci sono altre vittime dell’incendio, otto persone intossicate dal rogo.

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L’incendio è stato spento ed i 67 pazienti dell’ospedale sono stati prontamente trasferiti negli ospedali di Treviglio ed Alzano Lombardo, nella Bergamasca, ed a Leno, nel Bresciano.

Ignote le cause, avviata indagine interna

L’ospedale ha avviato immediatamente un’indagine interna al fine di stabilire le cause che hanno scatenato le fiamme, tutt’ora ignote ed individuare il responsabile. Dall’ospedale hanno fatto sapere che tutto il personale medico ed infermieristico si è prontamente adoperato per evacuare i pazienti presenti nel reparto colpito dalla fiamme e quelli ricoverati nei reparti adiacenti.

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Nel comunicato dell’ospedale, si legge: “purtroppo è stato impossibile raggiungere una paziente, la cui stanza di degenza è stata invasa dal fumo denso e dalle fiamme, che si sono sviluppate in pochi istanti. All’arrivo dei vigili del fuoco era ormai troppo tardi per lei, ed è stato soltanto possibile constatarne il decesso”.

Inoltre, per concludere: “la direzione e tutto l personale sono profondamente addolorati per l’accaduto, è stata avviata un’indagine interna ed offriamo massima collaborazione agli inquirenti

L’inchiesta del pubblico ministero

Parallelamente all’indagine interna, è stata aperta un’inchiesta dal pubblico ministero Letizia Ruggeri per omicidio colposo a carico di ignoti. La prima ipotesi al vaglio degli inquirenti è che sia stata la ragazza stessa ad appiccare il fuoco, al terzo piano della torre sette dell’edificio.

I vigili del fuoco, infatti, non escludono che le fiamme possano essere state appiccate per un gesto autolesionista della paziente di psichiatria, ma non sono da escludere altre ipotesi.