Non si esclude un possibile lockdown a Milano. L’ipotesi che diventi zona rossa è concreta ora più che mai così come afferma il virologo Massimo Galli “se non si invertirà il trend nei prossimi 15/20 giorni dobbiamo intervenire con misure più drastiche“.
Milano: picco di contagi
Milano, come altre metropoli europee, ha registrato nuovi casi 4.125 (29 i decessi). Si ipotizza un lockdown a tempo determinato per un paio di settimane. L’indice Rt (l’indicatore che misura la trasmissibilità del virus) in Lombardia è arrivato a 2,35, un valore molto alto. I ricoveri in ospedale sono in aumento, 174 in degenze ordinarie e 156 in terapia intensiva (sopra la soglia massima consentita), ed è per questo che si stanno aprendo nuove strutture allestite in tempi record ad aprile per far fronte all’emergenza.
Il virus circola negli ospedali e case di cura
La seconda ondata di covid riguarda anche gli stessi ospedali, il virus circola all’interno delle strutture sanitarie anche se sono dotati di alti sistemi di sicurezza e protocolli. Si sono verificati casi positivi al Galeazzi, una ventina di dipendenti. Preoccupano anche le case di cura per gli anziani; nel Pio Albergo di Trivuzio cinque dipendenti sono risultati positivi. Anche in una casa di cura Rsa di Cesano Boscone ci sono 23 persone contagiate.
Tracciamento anti-covid in difficoltà
Criticità nel tracciamento dei casi lo spiega L’Ats (agenzia tutela della Salute) che non riesce a gestire più i contatti e risalire ai pazienti infetti, per questo il direttore sanitario di Ats Vittorio Demicheli ha annunciato un nuovo sistema, “le persone positive riceveranno un messaggio con all’interno un link il quale attraverso un questionario registrerà i sintomi e la propria condizione di salute“.
Il sistema, spiega sempre il direttore Ats, poi lo collegherà al medico di base che interverrà per capire quale migliore soluzione adottare e l’eventuale monitoraggio delle situazioni a rischio. E sulla questione dei tamponi dice “è un’ossessione l’uso eccessivo dei tamponi, è un’illusione pensare di frenare il contagio solo moltiplicando il numero dei test“.