Opere d’arte di immenso valore popolano la Galleria d’Arte Moderna, G.A.M.,di Palestro a Milano. Sono collezioni donate da famiglie e noti collezionisti milanesi al museo: le più conosciute per il loro valore sono le collezioni Grassi e Vismara al 2°piano.
Noi ripercorriamo l’800 attraverso la Collezione Grassi, nei suoi paesaggi , i momenti di vita quotidiana e i ritratti…Sono riprese anche le persone più semplici, come i contadini durante il lavoro dei campi: ecco “la contadinella del ritorno alla Fattoria”, col suo peso sulle spalle, sullo sfondo arancio del tramonto. Il movimento delle nuvole e degli alberi di “Coup du vent”pone in risalto una terra cupa che si prepara a un temporale…Nondimeno, un gruppo di famiglia ripreso di schiena in “Nubi al tramonto” rivela sotto i vestiti semplici il profondo affetto che li unisce, mentre un “cavallo nero” pone in evidenza le pennellate ben definite di Giovanni Fattori. Magnifica per fierezza e portamento è la “Fienaiuola” di Lega, così come il volto girato da una parte di una “Popolana”di Favretto, mentre tra i paesaggi supera tutti per le trasparenze e la luminosità “Laguna” di Ciardi, dove le barche dei pescatori si riflettono nell’acqua grigio-perla. Non mancano i riflessi dei Canali di “Vedute di Venezia”, due quadri di Favretto, in cui la luce del sole al tramonto inonda le case, accendendo lo specchio d’acqua.
Tra i ritratti particolarmente dolce è lo sguardo di “Ritratto femminile” e la dignitosa compostezza della donna in bianco di “Intimità”,mentre sensibile e malinconico è lo sguardo dagli occhi color acqua di “Ritratto d’uomo”. Un groviglio di cavalli e carrozze appare una “Via di Parigi” di Boldini, che introduce ai grandi ritratti femminili dell’epoca di fine ‘800, insieme a De Nittis .Di quest’ultimo è “La femme aux Pompons”, dall’abito scuro che ne disegna la linea contro il verde chiarissimo del prato in contrasto con i vivaci tratti de “L’americana” di Boldini.Interessante è il profilo bruno del pittore “Sorollay Bastida”, ritratto da Mariano Fortuny.
Un’intera parete occupa “Pranzo a Posillipo” di De Nittis, un capolavoro di sguardi sospesi davanti ad una tavola apparecchiata, sullo sfondo delle acque azzurre del lago. Bastano il verde chiarisssimo del prato e i candidi abiti della mamma con le sue due bambine a rivelare la serenità di “La Quiete” di Previati. Infine Segantini infiamma il cielo del suo tramonto contro la terra sempre più scura. Nulla è trascurato, neppure il sentimento della maternità, rivelata da “Bambini e fiori- Anna e Lillo coi fiori” di Spadini.
Imponente è la tela di Manet ,”Il signor Arnoud a cavallo“, un grande capolavoro che fa parte invece della collezione Berlinghieri. Inequivocabile è il tocco di Manet nella rappresentazione del gentiluomo e del magnifico cavallo, immersi nel verde…L’opera rimase tuttavia incompiuta alla morte del maestro e quindi fu in seguito rimaneggiata. Per lui posò appositamente Arnoud, suo amico collezionista, amante di equitazione.
Si entra nella prima metà del ‘900 con “Bagnanti” , in cui si nota ormai l’evoluzione delle pennellate più veloci e delle persone meno definite tra le onde basse, mentre verdissima è la campagna di Sisley in “Vento e sole”. Un’altra notevole figura del ‘900 è la “Pellegrina” avvolta in una mantella scura, mentre verdi e sereni sono i meravigliosi paesaggi di Tosi, così come i colori a tratti frizzanti ma delicati dei “Fiori”di De Pisis(1941).
Sul pianerottolo dietro una vetrina a muro si distinguono le statuette cinesi dei 18 luohan(arhat), discepoli del Buddha, della dinastia Qing, ed infine, al pian terreno, la statua di Buddha seduto sul trono di loto, nel gesto della testimonianza, proveniente dalla Thailandia.(XVIII°-XIX°sec.).
Grazia Paganuzzi