L’acqua che manca, nel mondo si soffre la sete

I bambini i più colpiti

Aprire il rubinetto e avere acqua buona e sicura per lavarci, fare da mangiare, innaffiare le piante,… per noi è un’azione che compiamo quasi senza pensarci, tutto fa parte della normalità.

Ma per molte persone nel mondo non è affatto così. In tutto il mondo, una persona su tre non ha accesso all’acqua potabile sicura. Lo rivela il rapporto ‘Progress on drinking water’, di Unicef e Organizzazione mondiale della sanità, che punta i riflettori sulle disuguaglianze nell’accesso alla risorsa acqua. Non solo: “Più della metà del mondo – denunciano – non ha accesso a servizi igienico-sanitari sicuri”. Il “mero accesso all’acqua non basta.
Se è sporca o insicura, non stiamo aiutando i bambini a livello globale”, afferma Ann Naylor dell’Unicef.

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L’acqua che manca

Il rapporto rivela che 1,8 miliardi di persone hanno ottenuto accesso a servizi di base per l’acqua potabile dal 2000, ma esistono forti disuguaglianze nell’accessibilità, disponibilità e qualità di questi servizi. Si stima che 1 persona su 10, 785 milioni, non abbia ancora servizi di base per l’acqua, fra cui 144 milioni di persone che bevono acqua non trattata di superficie.

Molte donne e bambini sono costrette a caricarsi ogni giorno con pesantissimi bidoni pieni d’acqua e devono attraversare zone insicure e malsane per chilometri prima di trovare una zona adatta.

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Allarme per i bambini

E sono i bambini che patiscono di più. “I bambini e le loro famiglie nelle comunità povere e rurali sono quelli maggiormente a rischio di essere lasciati indietro, sottolineano gli esperti. I governi devono investire nelle loro comunità, se vogliamo superare queste differenze economiche e geografiche e vogliamo garantire questo diritto umano fondamentale. Ridurre le disuguaglianze nell’accesso, qualità e disponibilità di acqua e servizi igienico-sanitari dovrebbe essere al centro dei finanziamenti governativi e delle strategie di pianificazione. Rallentare sui piani di investimento per la copertura universale significa minare a decenni di progressi a discapito delle generazioni future. I paesi devono raddoppiare i loro sforzi sui servizi igienici, o non raggiungeremo l’accesso universale entro il 2030”, ha dichiarato Maria Neira, direttore dell’Oms.

A tutti deve essere garantito accesso all’acqua potabile perché senza acqua pulita e sicura sono frequenti le epidemie. L’acqua malsana è all’origine di alcune malattie molto gravi che possono essere fatali se non si interviene in tempo. Il progresso è anche avere bagni sicuri e alla portata di tutti, facili da trovare e puliti per permettere il massimo comfort ed evitare malattie.

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