“L’Adorazione dei pastori” di Rubens, nell’antica città di Fermo

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“Un angelo del Signore si presentò a loro …e li avvolse di luce…L’Angelo disse: “Non temete ! Io vi porto una grande gioia: oggi è nato..il Salvatore, il Cristo…”

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Essi” giunsero in fretta a Betlemme e là trovarono Maria,Giuseppe e il Bambino che dormiva in una mangiatoia.”(Lc,cap.2, 9-16)
E’ questo il momento apice che ha raffigurato Rubens in una delle sue più intense e grandi opere, “L’Adorazione dei pastori”, conservato a Fermo, nelle Marche.

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Il centro dell’opera emana una vivida luce: proviene dal Piccolo Bimbo avvolto in fasce nella mangiatoia: Gesù. Un volto dai lineamenti delicati e la pelle luminosa, incorniciato da morbidi capelli castani, è chino su di Lui. è il volto, dolcissimo, di Maria, la Madre. Al di sopra figure luminose ne cantano le lodi, gli angeli: 

“Gloria a Dio in cielo e pace in terra agli uomini che Egli ama.”

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A un lato si trovano i pastori inginocchiati..fermo_rubens2

E’ questa una grande pala d’altare, una delle più sentite opere di Pieter Paul Rubens: dipinto a olio su tela, fu realizzato nel 1608, ma venne riconosciuto solo agli inizi del Novecento  dal noto storico Roberto Longhi nel 1957, che lo scoprì nella chiesa di S.Filippo Neri a Fermo e ne rimase  profondamente colpito. Attualmente è conservato sempre a Fermo nella Pinacoteca Civica.

La sua storia è interessante: fu commissionato a Rubens da Padre Flaminio Ricci per la chiesa di S.Filippo Neri di Fermo, ma l’artista lo dipinse come un omaggio a Caravaggio, che aveva conosciuto sotto il profilo artistico a Roma. Alcuni aspetti del dipinto secondo alcuni critici lo avvicinerebbero in realtà ad un soggetto simile dipinto dal Correggio del 1525, ma non si possono non trovare delle similitudini con Caravaggio, nella naturalezza e spontaneità dei personaggi,  come nei chiaro-scuri …

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L’opera raffigura il momento in cui i pastori giunti alla capanna, seguendo la stella cometa, come aveva loro indicato l’angelo, trovarono Maria e Giuseppe col “piccolo Bimbo avvolto in fasce in una mangiatoia”. Un pastore gira lo sguardo stupito, mentre la figura femminile sarebbe stata identificata con ” la levatrice incredula” descritta nel “Protovangelo di Giacomo ” che alza le mani “sanate”.

E’ questa una grande opportunità non solo per ammirare un’opera tra le più ricche di significati del grande artista, ma anche per scoprire una delle più belle antiche città marchigiane, che è appunto Fermo, adagiata sulle pendici del colle Saulo,dove le bellezze artistiche e naturali si fondono in un unicum inseparabile.

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Passeggiare lungo i suoi vicoli e scalette, all’ombra degli  antichi palazzi e chiese, quando la sera si accendono le prime luci e il cielo diventa di un azzurro intenso, ci fa sembrare di vivere all’interno di un presepe, dove il tempo si è fermato…

Grazia Paganuzzi

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