Giorgio Armani, noto stilista italiano fra i più celebri nel mondo, creatore di un potenziale impero della bellezza e dell’equilibrio della fashion system, si è confessato in una sincera e lunga intervista a Michael Hayne, nel magazine GQ americano, spiegandogli qual è il suo elisir di lunga vita. Un uomo che piange il rimpianto di non aver avuto la gioia di diventare padre, perché la sua professione e la vita privata sacrificata al dovere, gli hanno impedito distrazioni logoranti per la creatività.
Una confidenza che ha commosso la gente che lo ama e lo segue da tempo.
Armani racconta i suoi 80 anni di vita vissuti alla ricerca dell’eleganza con idee e coraggio, di un giovane allievo in cerca di gloria. Un percorso di vita fatto di successi, ricordi e rimorsi, come la morte del fratello e del compagno Sergio Galeotti, avvenuta nel 1985 Il compagno di un decennio fondamentale, lo stesso della fondazione e dell’affermazione dell’azienda Armani. Sergio è stato il suo unico amore, la persona con cui ha condiviso il suo successo e la consapevolezza che la vita va vissuta fino in fondo.
Confessa che nei suoi lunghi viaggi, per lavoro o vacanza, non è mai da solo, porta sempre con sé una foto del suo amato Sergio, perché lui era, ed è ancora oggi, una parte integrante della sua vita privata e di quella professionale.
Giorgio crede di vederlo ovunque, ammette di non essere visionario, come se fosse la sua ombra e lo spirito rimastogli accanto per sostenerlo nei momenti di sconforto. «In quale forma lui esista però, questo non posso saperlo. E non posso dire se lo rivedrò in un’altra vita».
Giorgio si commuove come un ragazzino, perché nel profondo è un uomo semplice e umile, privo di fronzoli e distrazioni. Forse dalla vita non si aspetta più nulla, ha già avuto tutto quello che desiderava, è il regista che nel mondo ha dettato gusto, stile di vita e un design innovativo. “Se piace a me, piace anche a te”. È la frase prediletta di Giorgio, il Re della moda.