Uno degli esseri marini più odiati al mondo vi è sicuramente la medusa. Non tutti sanno però potrebbero essere la giusta soluzione al gran problema legato all’inquinamento nei mari della plastica. Diversi sono gli scienziati di Pirano – in Slovenia – assieme a ricercatori europei e israeliani che stanno studiando a questa tecnica innovativa.
Il progetto europeo ‘GoJelly’
Questo progetto è stato finanziato dall’Unione Europea e si chiama ‘GoJelly’ e andrà condotto fino alla fine del 2021. Sono 6 milioni di euro i finanziamenti presi dal programa Orizzonte 2020 che punta a creare un filtro per gli impianti di trattamento delle acque reflue utilizzando il muco dell’animale. Si pensa che le meduse potrebbero pulire il mare dalle plastiche e dalle microplastiche.
L’opinione dell’esperta: Katja Klun
Nel 2015 i test effettuati affermano che la sostanza mucosa possiede la possibilità di assorbire le microparticelle. Katja Klun, una delle scienziate che sta lavorando al progetto, dichiara che il muco dissolto in acqua permette di far aderire bene le microparticelle alla parte viscida.
Assorbimento e conservazione del muco dei ctenofori
L’Istituto di Pirano possiede una raccolta di documenti che illustrano nel dettaglio più di due secoli di attività da parte delle meduse presenti nel Golfo di Trieste. Quest’area include anche la Croazia e la Slovenia e oggetto di studio sono i ctenofori, non propriamente meduse, altrettanto compatibili al progetto ‘GoJelly’. I ricercatori stanno analizzando le mucose prodotte da specie diverse col fine di capire se le proprietà di assorbimento e di conservazione possano adattarsi bene al lavoro.
Eliminare la plastica seguendo i ritmi della natura
La Klun spiega che la creazione di un filtro per sostanze plastiche derivato da meduse potrebbe essere non sostenibile ad ampio spettro. Perciò si sta pensando alla creazione di un muco sintetico che risolverebbe il problema della continua fornitura mondiale dato che la riproduzione delle meduse è stagionale.