Coltivate già nel 7000 a.C., le lenticchie si diffusero dall’ Asia in tutto il Mediterraneo e divennero uno dei cibi più consumati dai Greci e dai Romani. Economiche, facilmente reperibili e talmente ricche di proteine da essere definite la “carne dei poveri”, le lenticchie erano consumate il primo giorno dell’anno dagli antichi Romani per assicurarsi un anno ricco di abbondanza e ricchezza.
Gli antichi romani erano soliti anche regalare e ricevere in regalo una scarsella piena di lenticchie. La scarsella era una borsa di cuoio da allacciare alla cintura contenente solitamente denaro: quindi si regalava la scarsella piena di lenticchie con l’augurio che si trasformassero in monete. È attestato nell’antica Roma anche il consumo di germogli di lenticchie: infatti, quando le lenticchie contenute nella scarsella germogliavano, venivano consumate da chi la indossava.
Mangiare lenticchie a Capodanno per attirare ricchezza e prosperità nella propria vita è una tradizione diffusa ancora oggi in tutta Italia.
Le lenticchie, essendo in grado di germogliare, simboleggiano da una parte la vittoria della vita dopo la morte del vecchio anno, dall’altra la vittoria dell’abbondanza sulla miseria. A ben guardare anche il loro volume che aumenta con la cottura potrebbe essere accostato all’abbondanza intesa come accrescimento delle ricchezze possedute.
Probabilmente le lenticchie rappresentano la ricchezza anche perché la loro forma tondeggiante ed appiattita ricorda quella delle monete. Inoltre, non essendo quantificabili con precisione, ben simboleggiano l’abbondanza di denaro.