Françoise Ega nasce nel 1920 a Case-Pilote, in Martinica. Arriva a Marsiglia a metà degli anni Cinquanta, dove si impegna per la sua comunità contribuendo a fondare l’Associazione Antillo-Guyanaise.
Tra il 1962 e il 1964, compie un esperimento unico nel suo genere: si fece assumere da alcune donne nelle cui case scoprì quella che potrebbe essere definita una moderna schiavitù.
Il risultato di questo esperimento è “Lettere a una nera“, dove Ega immagina di conversare con Carolina Maria de Jesus, una scrittrice brasiliana proveniente da una favela.È a questa “sorella” sconosciuta che si rivolge scrivendo il suo diario; un resoconto intimo ma anche uno struggente manifesto contro la schiavitù moderna.

Ega racconta il suo lavoro nelle case
delle padrone borghesi e bianche che usavano ogni sorta di pretesto per tenere prigioniere delle schiave-domestiche. Un lavoro dove le umiliazioni erano innumerevoli e i compiti ardui.
«Questa esperienza mi insegna che esistono davvero lavori stupidi, che ti fanno passare dalla condizione di bestia da soma a quella di creatura umana, a seconda che tu sia donna delle pulizie o donna di lettere. Eppure, mia vecchia Carolina, sono proprio la stessa, ancora con le dita tutte rigide; allora piangi, piangi anima mia, perché hai molte più sorelle nella prima categoria che nella seconda. Quando si spezzeranno dunque quelle catene che non hanno forgiato!?».
Con la prefazione di Elsa Dorlin e la traduzione di Annalisa Romani, “Lettere a una nera” sarà in libreria da venerdì 9 febbraio.
Il racconto di di una coscienza libera
Titolo: Lettere a una nera
Autrice: Françoise Ega
Traduttrice: Annalisa Romani
ISBN: 9788860449641
Prefazione di Elsa Dorlin