Negli anni lo Zecchino d’oro ha influenzato piccini e adulti. D’altronde con l’avvento dei social si postano video musicali amatoriali e stralci di talent in cui si esibiscono giovani cantanti che emozionano chiunque li osservi e li ascolti. Ma quel talento è palesemente spontaneo da ricordare una celebre frase che li rappresenta: “i bambini sanno qualcosa che la maggior parte della gente ha dimenticato”. In effetti la loro esibizione diventa un appuntamento con i ricordi che indietreggiano all’infanzia dello spettatore adulto. Qui non esiste invidia o maldicenza dinnanzi al talento di un bambino o di una bambina che canterà per gioco portando con sé il ricordo di una meravigliosa avventura targata
Lo Zecchino d’oro. Uno di quei programmi entrati nel pensiero comune che alle ore 16,35 del 10 novembre si affaccia nuovamente al pubblico con la sua 61 esima edizione.
I preparativi fremono ed i bambini sono la luce del programma. In diretta su Rai Uno dallo Studio TV dell’Antoniano di Bologna con una nuova direzione artistica di Carlo Conti e con la conduzione di Francesca Fialdini insieme a Gigi&Ross allietati dal sottofondo della direzione musicale del Maestro Peppe Vessicchio. A fare da protagonista sarà il sentimento pulito dei giovani partecipanti dinnanzi a quello che per una bambina di 3 anni e mezzo, tale Cristina D’AVENA, divenne la sua vetrina. Vari ospiti si alterneranno ma colei che darà la sua presenza fissa sarà proprio Cristina D’AVENA che porterà il ricordo della bambina di allora e la consapevolezza della donna di oggi.
“Lo Zecchino d’oro non tramonta mai, come i cartoni animati” afferma Cristina D’AVENA,
la voce incoronata beniamina dei piccini. Intanto è palpabile che tra le varie personalità del team serpeggia un’ emozione unica. Tale da definire indimenticabile questo percorso dove lo stacco generazionale ha il suo incontro con la musica.Impegnati ed inavvicinabili, si cerca di strappare al team un po’ di curiosità.
A raccontarsi è una brillante ragazza del sud Italia, Maria Francesca Pandolfi, neo presenza nel team del programma.
Dopo aver inseguito il desiderio di toccare con mano quel mondo tanto irraggiungibile, si ritrova ad essere inseguita dal desiderio partendo da qui. “Sono emozionatissima e piena di entusiasmo. Non vedo l’ora d’iniziare questa nuova esperienza” dice Maria Francesca Pandolfi visibilmente commossa. E quando ripensa alla sua infanzia aggiunge “quando ero piccola, la visione dello zecchino d’oro per me è stata bellissima. Vedere quei bambini cantare mi infondava il desiderio di partecipare. Negli anni a seguire non mi si presentò mai l’occasione. Ma da grande quel desiderio di essere lì si è realizzato appieno facendo parte del team. Potrò vivere lo studio e vedere l’emozione dei bambini e la loro esibizione dal vivo!”. Un desiderio che suona anche come l’opportunità di visitare un luogo non facilmente accessibile “è nato tutto per caso. Mi trovavo a Bologna e quel mio ricordo della CITTÀ dello Zecchino premeva. Così mi decisi a farvi visita. E da lì mi sono trovata sul posto con una responsabile che mi ha spiegato la storia dello ZECCHINO D’ORO dalla sua evoluzione nel corso degli anni con i bambini e con la nascita delle canzoni. In quei momenti ho provato una gioia e sensazioni difficili da raccontare. Per un attimo ti senti come una bambina e hai quella voglia di trovarti sul palco, di cantare davanti alle telecamere. Viste le mie competenze lasciai i miei contatti ed oggi sono qui nelle vesti di animatrice sia per il pubblico adulto sia per quello dei bambini”. Le canzoni in gara saranno 12 e la giuria che voterà l’esibizione migliore e più entusiasmante sarà composta da bambini e bambine. Sarà speciale e come ogni edizione lascerà un ricordo che non si ripeterà. Di certo quest’evento mette al primo posto la musica con le giovani abilità canore di bambini e bambine che a loro volta ricordano agli adulti la spensieratezza di quell’età.