Milano, un drago alato del Duomo rintracciato dopo 80 anni

La statua, di 250 kg, è stata ritrovata a Vallefoglia (Pesaro-Urbino).

Una scultura in marmo di candoglia a forma di drago alato è stata ritrovata dopo 80 anni. Il fregio faceva parte degli ornamenti del duomo di Milano; apparteneva alla guglia numero 6. Durante un bombardamento degli Alleati nel 1943, il “doccione” si staccò e da allora si persero le sue traccie. Il manufatto pesa 250 chilogrammi e ha un metro e mezzo di altezza e, a quanto pare, ha fatto il giro d’Europa dal dopoguerra.

La scultura è stata posta sotto sequestro dalla Repubblica della Procura di Milano dopo che è stata ritrovata in possesso di un gallerista di Vallefoglia (Pesaro-Urbino). A quanto pare l’uomo era in procinto di venderla alla Tefaf, la rinomata fiera d’arte e antiquariato di Maastricht (Olanda). Il professionista ha dichiarato di averlo acquistato per € 23.000 nel 2018, inconsapevole della vera provenienza dell’oggetto.

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La ricostruzione della vicenda è piuttosto complessa, e riporta passaggi che parrebbero leciti ma che accusano dei “vuoti” legislativi tali da non riuscire a ricostruire un quadro complessivo lineare. Le cessioni dall’Italia al Belgio e da questo ancora all’Italia passando per l’Olanda in periodi storici che rapportavano leggi diverse rende difficile il tracciamento legale dell’ornamento. Ad ogni modo ora il “certificato di congelamento” emesso dai magistrati vieterà a chiunque di esportare il dragone alato

Nel frattempo, i magistrati della procura di Milano hanno aperto un’indagine per capire i contorni della vicenda ed accertarne eventuali responsabilità. Indagano i carabinieri del Nucleo tutela patrimonio culturale di Monza.